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Programma armamento bis per 1,1 miliardi

(Keystone-ATS) Il ministro della difesa Ueli Maurer vuole presentare entro la fine dell’anno un programma d’armamento bis da 1,1 miliardi di franchi, in aggiunta a quello ordinario 2015 che sarà discusso dalle camere a partire da questa estate.

I suoi piani sono esposti oggi dal “Blick”, secondo cui fino al 2020 le spese di armamento dovrebbero arrivare a quasi 6 miliardi di franchi.

Il programma supplementare viene giustificato visti i mezzi finanziari che rimangono a disposizione dopo il no popolare di un anno fa ai proposti 22 aerei da combattimento svedesi Gripen, per cui erano stati preventivati 3,1 miliardi di franchi, come pure i bisogni di colmare le lacune causate da questo rifiuto.

Secondo la documentazione citata dal giornale zurighese, che anche l’ats ha potuto consultare, sulla nuova lista della spesa di Maurer figura in particolare l’acquisto di 1900 fuoristrada Duro per 500 milioni di franchi. Il Dipartimento militare della difesa (DDPS) vuole poi sostituire componenti per la comunicazioni radio e a “onde direttive”. Costo: 400 milioni. Altri 100 milioni sono previsti per l’adeguamento dei cannoni da 35 mm 63/90 della difesa contraerea e la stessa somma è destinata all’acquisto di munizione per pistole e fucili d’assalto, come pure per la revisione della granata a mano 85.

Il programma d’armamento bis risulterebbe così di consistenza doppia rispetto a quello ordinario, che ammonta in tutto a 542 milioni, 250 dei quali destinati all’acquisto di sei droni di esplorazione del tipo Hermes 900 dall’impresa israeliana Elbit e degli elementi connessi (componenti a terra, simulatore e logistica). Oltre ai droni il programma prevede 879 veicoli leggeri per il trasporto di persone e materiale (271 milioni) e 500 set di simulatori di tiro per fucile d’assalto 90 (21 mio).

Lo scorso 11 febbraio, al momento della presentazione di questo programma, ne era stata rilevata la consistenza modesta rispetto a quello del 2014 (771 milioni) e del 2013 (740 milioni). Maurer aveva però già allora parlato di un possibile semplice antipasto, cui avrebbe potuto seguire entro fine anno – se il Consiglio federale darà il suo benestare – un programma supplementare.

Il ministro aveva sottolineato la necessità di rafforzare la difesa antiaerea dopo che il popolo ha bocciato l’acquisto dei Gripen. Il Consiglio nazionale voleva in un primo tempo obbligare il governo a sottoporre già in febbraio al parlamento un’aggiunta al programma d’armamento 2015. Aveva però rinunciato a insistere su questa via, in mancanza di una lista della spesa “matura”.

Lunga “lista dei desideri”

Il “Blick” rivela anche la “lista dei desideri” che il DDPS ha già pronta per “dilapidare” (“verpulvern”) nei prossimi anni i “miliardi dei Gripen”. Incluso il programma d’armamento 2015, essa prevede una spesa fino al 2020 di quasi 6 miliardi di franchi. Acquisti di simile consistenza sono necessari “per equipaggiare l’esercito in modo moderno e completo”, afferma il dipartimento in una presa di posizione rilasciata al giornale.

Il programma d’armamento 2016 dovrebbe raggiungere a sua volta gli 1,1 miliardi di franchi, e quello del 2017 i 900 milioni, di cui 700 per un sistema di difesa antiaerea di media portata. Nel 2018 il DDPS prevede di spendere in armamenti 800 milioni, nel 2019 600 milioni e nel 2020 altri 900 milioni.

Fra tre anni circa, ossia nel 2018, il DDPS intende avviare anche la valutazione di un nuovo aereo da combattimento. Nell’attesa, dovrebbe proporre di spendere 560 milioni affinché si possa continuare a utilizzare gli FA-18.

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