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Finanziamento partiti: iniziativa per maggiore trasparenza

(Keystone-ATS) La raccolta delle firme per l’iniziativa “Per più trasparenza nel finanziamento della politica (Iniziativa sulla trasparenza)” può cominciare. L’anno promossa I partiti di sinistra e il Partito Borghese Democratico (PBD).

La Cancelleria federale ha informato oggi sul Foglio federale (FF) di aver esaminato e approvato il testo. i promotori hanno ora tempo fino al 26 ottobre 2017 per consegnare le 100’000 sottoscrizioni richieste.

Il testo esige che i partiti politici rendano pubbliche tutte le donazioni di soldi o materiale del valore superiore a 10’000 franchi all’anno, ha spiegato oggi in una conferenza stampa il comitato promotore. A partire da tale importo scaturisce infatti un rapporto di dipendenza, ha sostenuto Claudio Kuster, che era stato con Thomas Minder all’origine dell’iniziativa popolare “contro le retribuzioni abusive” dei manager.

Le formazioni rappresentate all’Assemblea federale devono pubblicare la lista dei “regali” ricevuti da persone fisiche o giuridiche. Anche i conti annuali devono essere resi noti, indicando il bilancio e gli utili o le perdite realizzate.

I partiti e i candidati che spendono più di 100’000 franchi per una campagna elettorale o di votazione devono presentare il loro budget prima dello scrutinio precisando la provenienza dei fondi superiori ai 10’000 franchi.

L’iniziativa vieta inoltre l’accettazione di donazioni anonime in denaro o in natura. Tuttavia la legge può prevedere delle eccezioni. Le violazioni vengono sanzionate: il Parlamento dovrà stabilire in che modo nella legge di applicazione.

Al centro del testo vi è la democrazia, ha affermato la consigliera nazionale Nadine Masshardt (PS/BE): “Siamo convinti, che una maggiore trasparenza nell’ambito del finanziamento alla politica promuove la fiducia dei cittadini e dunque rafforza la democrazia”.

La consigliera nazionale Rosmarie Quadranti (PBD/ZH) ha invece fatto rifermento all’importanza della trasparenza per il sistema di milizia. I politici non professionisti necessitano di sostegno finanziario. Tuttavia, a questo è anche legata la pubblicazione di eventuali dipendenze: “I cittadini devono poter sapere chi cofinanzia e chi ha interesse al successo di una proposta”.

Il comitato che ha lanciato l’iniziativa non intende proibire le donazioni o rendere pubbliche le piccole offerte, si legge sulla sua pagina web, vuole semplicemente che vengano dichiarate quelle di grandi importi. Per i partiti si tratta di un gesto dovuto, ha sottolineato oggi il comitato. La verifica e la pubblicazione delle informazioni spetterebbe alla Cancelleria federale.

Se il testo verrà accettato, l’Assemblea federale avrà tempo tre anni per adottare le disposizioni necessarie per la sua messa in atto. Se il Parlamento non rispetterà tale scadenza, il Consiglio federale dovrà emanarle entro un anno.

Per portare anche fatti concreti oltre alle richieste, il comitato ha pubblicato il proprio budget: 250’000 franchi, di cui 180’000 provenienti dal PS svizzero e il resto da donazioni singole di 10’000 franchi ciascuna.

Nel confronto internazionale la Svizzera è l’unico paese del Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa (GRECO) che non dispone di una legislazione in merito al finanziamento dei partiti. A questo proposito, lo scorso agosto, il GRECO era tornato a criticare la Confederazione. Nella sua risposta, il governo elvetico ha fatto presente che la democrazia diretta e le frequenti votazioni popolari che ne conseguono fanno sì che i partiti non siano gli unici attori della vita politica svizzera.

Tra i motivi che hanno spinto il PS a inoltrare questa iniziativa vi sono i costi della campagna per le elezioni federali del 18 ottobre 2015, la più costosa della storia, con somme per candidato che arrivano a suo avviso ai livelli registrati negli Stati Uniti.

I socialisti criticano la mancanza di trasparenza dei loro avversari borghesi: di recente, casi in relazione al lobbismo hanno reso evidente la necessità di agire. Lo scopo è rendere la pratica più trasparente entro le elezioni federali del 2019.

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