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UE: flop sui ricollocamenti da Italia e Grecia

(Keystone-ATS) Il piano dell’Unione Europea sui ricollocamenti per alleggerire Italia e Grecia dalla pressione migratoria si sta rivelando un flop. Finora è stato trasferito meno dell’1% dei 160’000 profughi da ridistribuire entro settembre 2017: 591 dall’Italia e 909 dalla Grecia.

È quanto risulta dal terzo monitoraggio condotto da Bruxelles. E il commissario europeo all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos torna a sollecitare: “Occorre fare di più, e velocemente. Dobbiamo reagire all’urgente situazione umanitaria in Grecia”, dove sono 46’000 i richiedenti asilo bloccati “e impedire qualsiasi deterioramento della situazione in Italia”, dove dal 12 aprile sono 10’242 i migranti sbarcati. I numeri degli arrivi verso l’Italia preoccupano. Bruxelles prevede la necessità di aprire nuovi hotspot, nel periodo estivo.

Secondo quanto si apprende comunque, a breve saranno aperti due nuovi hotspot su terra, che si aggiungeranno a quelli già operativi a Pozzallo, Lampedusa, Trapani e Taranto. La roadmap italiana consegnata alla Commissione Ue prevedeva 5 strutture, ma ne sarà attivata anche una sesta in un secondo momento.

Occasione per parlarne sarà il consiglio Interni Ue a Bruxelles di venerdì, dove si discuterà anche di ‘migration compact’, di accelerazione sui rimpatri, e degli obiettivi mancati sui ricollocamenti. Negli ultimi due mesi sono stati solo 355 i richiedenti asilo ridistribuiti, contro un obiettivo di 20’000 e un ritmo che a regime si voleva di 6000 al mese.

Austria, Ungheria e Slovacchia (che da luglio avrà la presidenza di turno) non hanno ancora offerto impegni ad accogliere alcun profugo. Repubblica Ceca, Bulgaria ed Estonia continuano a rifiutare le richieste di ricollocamento, senza giustificazioni valide. La Polonia ha applicato una ‘sospensione de facto’ della procedura. E comunque la maggior parte dei Paesi non dimostra sufficiente impegno.

Solo per fare un esempio, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Olanda, Polonia e Spagna hanno offerto il 5% o meno delle allocazioni loro assegnate. Stupiscono in particolare i dati di Berlino, che nonostante abbia sempre spinto per la politica dei ricollocamenti, in concreto, ad oggi ne ha fatti solo 57 sui 27’536 previsti. Madrid 18 su 9323. Di fronte a questo scenario brillano i dati della Finlandia, con 259 richiedenti asilo accolti su 2078, e della Francia, con 499 su 19’714.

D’altra parte, viene fatto rilevare, negli ultimi mesi ci sono stati anche episodi di profughi che si sono rifiutati di partire per destinazioni come Bulgaria, Romania e i Paesi Baltici. Per questo motivo si è deciso di preparare pubblicazioni per illustrare le attrattive dei vari Paesi.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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