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Svizzera favorevole a riforme finanziarie, Ueli Maurer

Il consigliere federale Ueli Maurer auspica riforme finanziarie Keystone//SIGGI BUCHER sda-ats

(Keystone-ATS) La Svizzera chiede riforme finanziarie per stimolare l’economia mondiale. Lo ha dichiarato il consigliere federale Ueli Maurer a margine dell’assemblea annuale congiunta del Fondo monetario internazionale (FMI) e della Banca mondiale a Washington.

In un incontro con la stampa, il capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha nel contempo scartato l’ipotesi di un’accentuazione delle politiche monetarie espansionistiche in vigore dopo la crisi finanziaria del 2008. Secondo la Confederazione, l’impegno per le riforme finanziarie significa voler creare impieghi e condurre politiche budgetarie che puntano all’equilibrio.

Limiti all’espansione

La politica monetaria espansionistica, che implica tassi d’interessi storicamente bassi, o persino negativi come avviene in Svizzera, sta mostrando i suoi limiti. Consentire investimenti in un contesto internazionale segnato da un indebitamento degli Stati sembra per lo meno problematico, ha rilevato il consigliere federale zurighese.

“Possiamo parlare di molti problemi nel contesto globale, ma ciò non deve dispensare i Paesi a fare ordine e a sviluppare iniziative a livello locale”, ha precisato Ueli Maurer. Il ministro delle finanze ha ricordato inoltre l’importanza che la Svizzera accorda alla stabilità nelle relazioni finanziarie.

No a maggiore regolamentazione

L’attuazione di misure di regolamentazione del settore bancario, misure decise dopo la crisi finanziaria, stenta a decollare in taluni Paesi, ha deplorato il consigliere federale, insistendo affinché altri seguano il “buon esempio” della Confederazione.

“Abbiamo bisogno della stabilità delle altre piazze finanziarie per meglio superare la crisi”, ha detto Maurer, il quale non ha auspicato una maggiore regolamentazione. “Una piccola economia come quella elvetica vuole poter contare su mercati finanziari aperti”, ha sottolineato.

“La Svizzera deve tuttavia tener conto del contesto generale, sapendo che non è più il paradiso per il denaro non dichiarato”, ha concluso il ministro delle finanze.

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