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Italia: bus diversi per migranti e studenti, “apartheid”

(Keystone-ATS) Paese modello di integrazione o esempio di segregazione che ricorda l’apartheid.

Sono le due descrizioni antitetiche date alla decisione del sindaco di un paesino dell’entroterra del savonese, Calizzano, di invitare i 40 migranti ospitati in un hotel locale a non utilizzare i bus negli orari nei quali gli studenti vanno a scuola. Motivo: sovraffollamento dei mezzi, schiamazzi e battibecchi oltre a episodi spiacevoli con alcune studentesse.

“Ho solo cercato una soluzione con le altri parti coinvolte in un contesto difficilissimo per una comunità come la nostra, che pur essendo lontana dai centri di interesse, con servizi limitati e limitati sistemi di sicurezza, si ritrova ad avere una struttura con 40 ospiti. Quindi nessun provvedimento, nessun divieto, ma solo la richiesta, ai profughi, di usare un altro mezzo diverso da quello usato dai ragazzi”, si è difeso il sindaco Pierangelo Olivieri, avvocato, che guida una lista civica vicina al centrodestra, sottolineando che l’accordo era per ospitare 24 migranti.

Ma le prese di posizione critiche nei suoi confronti non sono mancate, a partire dalla cooperativa il Faggio che gestisce l’accoglienza presso l’albergo Lux. “Impossibile essere d’accordo con l’ipotesi della divisione”, ha fatto sapere la cooperativa mentre la querelle politica montava e la sezione ligure dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) si schierava in difesa del sindaco.

Di parere opposto la capogruppo del Pd in Regione Raffaella Paita, secondo la quale “la decisione del sindaco di far viaggiare studenti e migranti su autobus diversi è indegna e ha ragione chi parla di apartheid”.

La diatriba è finita sul tavolo della Prefettura a Savona in un vertice col sindaco, il presidente provinciale di Lega Coop Mattia Rossi e Danilo Pisano, presidente de “Il Faggio”. “Il mio voleva essere un semplice invito ad usare il buonsenso”, ha spiegato il sindaco, cercando di smorzare la polemica.

“Gli ospiti della struttura devono per forza utilizzare il bus delle 6.54, che dispone di soli 48 posti e non è in grado di trasportare sia loro sia i ragazzi? E soprattutto, se è inevitabile che venga usato anche dagli ospiti del Lux, è possibile che vengano messi in atto i criteri della normale buona convivenza e vengano evitati episodi di arroganza, schiamazzi e caos?”, si è chiesto il sindaco. Al momento la domanda resta in attesa di risposta.

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