Nuova protezione frontiere esterne UE: governo svizzero ci sta
L'UE vuole rafforzare la protezione delle sue frontiere esterne. Come gli altri Stati membri dello spazio di Schengen, anche la Svizzera dovrebbe continuare a partecipare all'Agenzia europea per le frontiere esterne Frontex, sia con del personale che finanziariamente. Il governo elvetico, che si è impegnato a contribuire con 16 esperti e 12 milioni di franchi all'anno, ha avviato una procedura di consultazione sulla trasposizione in Svizzera del relativo regolamento UE.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
swissinfo.ch con agenzie
Deutsch
de
Schutz der EU-Aussengrenze: Schweiz bleibt in der Pflicht
originale
Secondo stime, l’anno scorso 1,5 milioni di persone hanno varcato illegalmente i confini dell’Unione europea. Per far fronte alla forte pressione migratoria cui sono esposte le sue frontiere esterne, Frontex vuole mettere a disposizione una riserva di esperti della guardia di frontiera da poter schierare rapidamente. Tutti gli Stati membri di Schengen contribuiscono. La Svizzera si è impegnata a fornire 16 agenti, precisa l’esecutivo elvetico nel Rapporto esplicativoCollegamento esterno sul recepimento del regolamento UE. Ciò corrisponde allo 0,8 per cento degli effettivi del corpo della guardia di frontiera e costiera europea.
I 16 agenti presumibilmente non verrebbero impegnati contemporaneamente né di continuo. Si tratterebbe piuttosto di un sistema di picchetto in grado di garantire un intervento rapido alle frontiere esterne, spiega il Consiglio federale.
Contributo annuo più elevato
La ripartizione del contributo finanziario alla protezione delle frontiere esterne dell’UE sarà calcolata come finora in proporzione al prodotto interno lordo di ogni singolo paese partecipante. Dato che Frontex sarà rafforzata, anche il contributo aumenterà.
Nel 2015 la Svizzera ha versato 4,6 milioni di franchi, mentre nell’anno in corso il contributo ammonta a 9,9 milioni. Per il 2017, il Consiglio federale calcola 12,4 milioni; per il 2018, 13,1 milioni; per il 2019, 13,7 milioni; per il 2020, 14,2 milioni di franchi.
Frontex/Svizzera
Quale membro degli accordi di Schengen e di Dublino, la Svizzera dal 2011 partecipa a missioni di sorveglianza dei confini dell’UE. Il Corpo delle guardie di confine prende parte a programmi di formazione e gruppi di lavoro, nonché alla preparazione di analisi di rischi. Guardie di confine svizzere partecipano pure alle operazioni alle frontiere esterne dello Spazio di Schengen.
Le guardie di confine svizzere che partecipano a Frontex solitamente sono specialisti in materia di: identificazione di documenti, veicoli, cani, sorveglianza delle frontiere e raccolta di informazioni (debriefer). Questi ultimi intervistano i migranti nei centri di accoglienza dei rifugiati, su base volontaria, per ottenere informazioni su paesi di origine, rotte di viaggio, bande di trafficanti di esseri umani, eccetera.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
I diversi volti dell’immigrazione in Europa
Questo contenuto è stato pubblicato al
È da oltre 15 anni che l’accordo sulla libera circolazione delle persone tra Svizzera e Unione Europea è in vigore. Grazie a questa intesa, i cittadini svizzeri e dell’UE possono studiare, lavorare o andare in pensione in qualunque paese dell’UE o dell’Associazione europea di libero scambio (AELS, che comprende Svizzera, Norvegia, Liechtenstein e Islanda). La libera…
Anche la Svizzera è di vedetta sulla fortezza Europa
Questo contenuto è stato pubblicato al
Assieme al suo collega rumeno, Daniela Looser si trova nell’ufficio dell’agenzia Frontex a Kipi, una dogana ufficiale sul confine con la Turchia. A oriente, a due chilometri di distanza c’è la dogana turca, in mezzo il fiume Evros, che su una lunghezza di 185 km fa da confine tra i due paesi. La 27enne guardia…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Lanciata nell'ottobre del 2013, l'operazione Mare Nostrum ha permesso di soccorrere oltre 150mila migranti nel Mediterraneo, di cui circa 18mila minorenni.
Questo contenuto è stato pubblicato al
«Il trattato di Schengen è salvo per ora», ha affermato il ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano. Ma «sta per saltare», ha messo in guardia il suo omologo austriaco Johanna Mickl-Leitner. «Dobbiamo fare del nostro meglio per salvaguardare la più grande conquista dell’integrazione europea», ha avvertito il commissario UE all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos, che ha provato a…
65,3 milioni di profughi nel mondo, “mai così tanti” secondo l’UNHCR
Questo contenuto è stato pubblicato al
Oggi una persona su 113 è un richiedente l’asilo, uno sfollato interno o un rifugiato: una situazione che rappresenta “un livello di rischio senza precedenti”, scrive l’UNHCR nel suo rapporto “Tendenze globali”Collegamento esterno (in inglese). A fine 2015, i rifugiati nel mondo erano almeno 21,3 milioni, di cui oltre la metà (51%) minorenni. Gli sfollati…
244 milioni di immigrati nel mondo, quale paese ne conta di più?
Questo contenuto è stato pubblicato al
In cifre assolute, gli Stati Uniti continuano ad essere i campioni dell’immigrazione. Nel paese nordamericano vivono infatti circa il 20% dei migranti censiti nel mondo. Seguono Germania, Russia e Arabia Saudita, con una proporzione complessiva del 14%. Anche se la maggioranza dei migranti nel mondo risiede in Nord America e in Europa, la migrazione sud-sud…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.