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Nuova protezione frontiere esterne UE: governo svizzero ci sta

Agenti della Guardia di frontiera europea al confine tra la Bulgaria e la Turchia. Anche la Svizzera partecipa a Frontex. Keystone

L'UE vuole rafforzare la protezione delle sue frontiere esterne. Come gli altri Stati membri dello spazio di Schengen, anche la Svizzera dovrebbe continuare a partecipare all'Agenzia europea per le frontiere esterne Frontex, sia con del personale che finanziariamente. Il governo elvetico, che si è impegnato a contribuire con 16 esperti e 12 milioni di franchi all'anno, ha avviato una procedura di consultazione sulla trasposizione in Svizzera del relativo regolamento UE.

Secondo stime, l’anno scorso 1,5 milioni di persone hanno varcato illegalmente i confini dell’Unione europea. Per far fronte alla forte pressione migratoria cui sono esposte le sue frontiere esterne, Frontex vuole mettere a disposizione una riserva di esperti della guardia di frontiera da poter schierare rapidamente. Tutti gli Stati membri di Schengen contribuiscono. La Svizzera si è impegnata a fornire 16 agenti, precisa l’esecutivo elvetico nel Rapporto esplicativoCollegamento esterno sul recepimento del regolamento UE. Ciò corrisponde allo 0,8 per cento degli effettivi del corpo della guardia di frontiera e costiera europea.

I 16 agenti presumibilmente non verrebbero impegnati contemporaneamente né di continuo. Si tratterebbe piuttosto di un sistema di picchetto in grado di garantire un intervento rapido alle frontiere esterne, spiega il Consiglio federale.

Contributo annuo più elevato

La ripartizione del contributo finanziario alla protezione delle frontiere esterne dell’UE sarà calcolata come finora in proporzione al prodotto interno lordo di ogni singolo paese partecipante. Dato che Frontex sarà rafforzata, anche il contributo aumenterà.

Nel 2015 la Svizzera ha versato 4,6 milioni di franchi, mentre nell’anno in corso il contributo ammonta a 9,9 milioni. Per il 2017, il Consiglio federale calcola 12,4 milioni; per il 2018, 13,1 milioni; per il 2019, 13,7 milioni; per il 2020, 14,2 milioni di franchi.

Frontex/Svizzera

Quale membro degli accordi di Schengen e di Dublino, la Svizzera dal 2011 partecipa a missioni di sorveglianza dei confini dell’UE. Il Corpo delle guardie di confine prende parte a programmi di formazione e gruppi di lavoro, nonché alla preparazione di analisi di rischi. Guardie di confine svizzere partecipano pure alle operazioni alle frontiere esterne dello Spazio di Schengen.

Le guardie di confine svizzere che partecipano a Frontex solitamente sono specialisti in materia di: identificazione di documenti, veicoli, cani, sorveglianza delle frontiere e raccolta di informazioni (debriefer). Questi ultimi intervistano i migranti nei centri di accoglienza dei rifugiati, su base volontaria, per ottenere informazioni su paesi di origine, rotte di viaggio, bande di trafficanti di esseri umani, eccetera.


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