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Esercito: recluta vegana potrà prestare servizio

Un'immagine mostra alcuni militi dell'Esercito svizzero (foto d'archivio). Keystone/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) Un giovane vallesano che era stato dichiarato inabile al servizio militare lo scorso gennaio perché rifiutava, in quanto vegano, di indossare gli scarponi di cuoio sarà infine accolto nell’esercito come desiderava.

Il 19enne ha ottenuto il nullaosta di un medico militare, dopo essere stato convocato una seconda volta.

“È un piccolo passo per i soldati vegani, ma un grande passo per la causa degli animali”, ha dichiarato il giovane oggi all’ats. “Mi è stato detto che potrò prestare servizio nel 2018”, ha precisato.

Il vallesano, che pratica arti marziali, era stato complimentato dal medico militare per le sue prestazioni fisiche, dopo aver ottenuto la menzione “molto bene” ai diversi test di attitudine fisica.

La situazione si era però complicata quando aveva rifiutato di indossare gli scarponi di cuoio, a causa delle sue convinzioni vegane che vietano qualsiasi violenza nei riguardi degli animali. L’esercito lo aveva dichiarato inabile al servizio, sebbene il ragazzo avesse proposto di pagare di tasca propria un paio di scarponi identici a quelli militari, ma in similpelle.

“Considero ingiusto uccidere degli animali per pratiche non necessarie agli esseri umani. Ciò dovrebbe essere vietato. Considero invece perfettamente legittimo difendere la democrazia e i miei concittadini nel caso di un’aggressione da parte di un altro Paese”, spiega il futuro milite.

“Se persino l’esercito israeliano riesce ad adeguarsi alle proprie reclute vegane e a proporre loro scarponi e cibo vegani non si capisce perché la Svizzera, il cui esercito non partecipa da decenni a un conflitto, non possa farlo”, sottolinea.

Dopo essersi visto rifiutare l’incorporazione nell’esercito, il giovane aveva fatto ricorso fino al Tribunale amministrativo federale, la cui decisione non è ancora nota. A causa del suo impegno per il diritto degli animali, il giovane ha ricevuto il premio “Hero for the animals” assegnatogli dall’associazione animalista internazionale Peta.

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