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Timori degli svizzeri: disoccupazione in testa

La disoccupazione rimane la principale preoccupazione degli svizzeri KEYSTONE/KARL-HEINZ HUG sda-ats

(Keystone-ATS) La disoccupazione rimane la principale preoccupazione degli svizzeri, davanti agli stranieri e alla previdenza per la vecchiaia. Stando al “barometro delle apprensioni” del Credit Suisse per il 2016, in Svizzera l’ottimismo è comunque in crescita.

Le tre preoccupazioni principali sono rimaste le stesse negli ultimi anni, sottolineano gli autori del sondaggio realizzato per la grande banca dall’istituo gfs.bern.

La percentuale di intervistati che hanno citato uno di questi temi è tuttavia in calo: dal 56% dall’anno scorso al 45% per la disoccupazione, dal 43 al 36% per gli stranieri e dal 38 al 28% per la previdenza professionale.

La flessione delle tre preoccupazioni principali lascia spazio ad altri timori. Le questioni riguardanti i trasporti e le NTFA sono l’argomento con l’incremento più marcato, dall’8 al 15%. La cerimonia di apertura del tunnel di base del San Gottardo ha probabilmente contribuito a portare questo tema all’attenzione degli svizzeri.

In relazione alla paura del terrorismo si sarebbe potuto ipotizzare un aumento marcato, che è però stato relativamente contenuto, ossia dal 10 al 14%.

L’indagine ha inoltre messo in evidenza la grande fiducia che gli svizzeri ripongono nelle istituzioni. Il Tribunale federale, la polizia, il Consiglio federale e il Consiglio degli Stati godono della fiducia di più del 60% degli intervistati.

Per quel che riguarda i rapporti con l’Europa, il 67% degli interrogati hanno indicato la prosecuzione degli accordi bilaterali come priorità (erano il 47% un anno fa). Solo il 12% (contro 18% di un anno fa) vorrebbe disdirli e la medesima percentuale di intervistati si dice favorevole all’adesione allo Spazio economico europeo.

In ambito economico, più di due terzi degli intervistati considera la propria situazione buona o molto buona. Il 92% (contro l’86% di un anno fa) ritiene che l’anno prossimo le cose rimarranno uguali o miglioreranno.

Il giudizio è improntato all’ottimismo anche per quanto riguarda la situazione economica generale. Lo shock del franco sembra superato e l’81% degli intervistati (il 71% un anno fa) ritengono che negli ultimi dodici mesi la congiuntura sia rimasta invariata o sia migliorata. Il 63% (il 52% un anno fa) prevede che la situazione rimanga costante fra un anno e il 22% (il 20% un anno fa) si aspetta un miglioramento congiunturale.

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