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Un anno di legislatura, confermata evoluzione dei partiti a destra

La sala del Consiglio Nazionale. Keystone/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) A un anno dalle elezioni federali 2015 si conferma lo spostamento del Consiglio nazionale verso posizioni di destra. Lo rileva uno studio realizzato da Michael Hermann e Mario Nowak, dell’istituto Sotomo con sede a Zurigo.

Esaminando il voto dei parlamentari in questo primo anno della legislatura, su una scala da -10 (molto a sinistra) a +10 (molto a destra) la mediana della Camera del popolo è passata da 0,8 a 1,7, indica lo studio pubblicato da “Le Temps” e dalla “NZZ”.

L’istituto prende in considerazione ogni anno i 200 deputati del Nazionale e il loro voto, comparando poi il posizionamento di un partito sullo scacchiere politico da un anno all’altro. Nel 2016 lo scarto maggiore rispetto all’anno prima è quello del Partito borghese democratico (PBD), che si è spostato verso sinistra da 1,1 a 0,2.

Tra gli altri cambiamenti di rilievo, da segnalare che l’UDC si è spostata a destra (da 7,7 a 8,0) mentre il PS è scivolato a sinistra (da -8 a -8,3), così come i Verdi liberali (-2,5 a -2,7). Anche i Verdi si sono diretti leggermente a sinistra (-8,9 a -9,0).

Secondo lo studio, che tiene conto di 1149 votazioni al Nazionale avvenute dalla sessione invernale 2015 a quella autunnale 2016, nessun cambiamento ha riguardato il PLR (2,2) e il PPD (0,6).

Basato sul metodo “DW Nominate” sviluppato per il Congresso americano, questa classifica mostra inoltre che i presidenti di UDC e Verdi sono “ideologicamente” i più rappresentativi della loro formazione: Albert Rösti ottiene infatti un 8, così come il suo partito e Regula Rytz un -9 come i Verdi.

Gerhard Pfister è il presidente che più si allontana dalla linea politica del suo partito: si situa ben più a destra con 1,8, mentre il PPD registra uno 0,6. Anche Petra Gössi (3,1) appare in leggero scarto rispetto al PLR (2,2).

I liberali radicali sono la formazione che ha ottenuto il successo maggiore al Nazionale, vincendo l’89% delle votazioni, con una progressione di 6 punti percentuali rispetto all’ultima legislatura. Seguono il PPD (87%), il PBD (86%) e i Verdi liberali (74%). La percentuale di votazioni vittoriose di Verdi e Partito socialista sono risultate basse in questo primo anno, rispettivamente 56% e 55%, mentre l’UDC ha registrato il 62% di successi.

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