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Fiaccolata in ricordo della battaglia di Solferino

Oltre un mezzo e secolo dopo la fiamma accesa da Henry Dunant vive ancora a Solferino swissinfo.ch

Nella piccola cittadina lombarda il Movimento Internazionale della Croce Rossa commemora la terribile battaglia del 1859, da cui nacque, grazie all'iniziativa del commerciante ginevrino Henry Dunant, la più grande organizzazione umanitaria del mondo.

Il 24 giugno del 1859 si svolse a Solferino una delle più cruente battaglie della storia. Una battaglia pesantissima in termini di vite umane: trentamila morti tra le truppe franco-sarde di Napoleone III e l’esercito austriaco, conseguenza di 14 ore di combattimenti..

Grazie all’intuizione di Henry Dunant, uomo d’affari ginevrino che assistette agli scontri, questa battaglia portò però alla nascita dell’idea della Croce Rossa, la più grande organizzazione umanitaria del mondo, sorta ufficialmente il 22 agosto del 1864 con l’adozione della prima “Convenzione di Ginevra per il miglioramento della sorte dei feriti in campagna” e che estende la protezione anche alla popolazione civile.

Aiutare il prossimo

Proprio qui, nelle campagne di Solferino a pochi chilometri dal Lago di Garda, in questi giorni migliaia di volontari di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa provenienti da tutto il mondo (tra loro anche rappresentanti della Mezzaluna Rossa palestinese e del Magen David Adom israeliano) sono riuniti nel Villaggio umanitario per celebrare i 151 anni del loro movimento.

“È lo spirito della Croce rossa quello che ci unisce idealmente ogni giorno nella volontà di aiutare il prossimo e che una volta all’anno ci fa rincontrare a Solferino”, racconta Danilo Esposito 24 anni, da 7 anni pioniere della CRI della provincia di Milano. “Essere volontario vuol dire sacrificare il proprio tempo libero. Ma non c’è soddisfazione più grande nell’essere ricambiati dall’affetto di coloro che aiutiamo: a volte solo con un sorriso”.

Danilo, come centinaia di altri volontari e volontarie, si prodiga da giorni per allestire la tendopoli, dove verranno alloggiati gli ospiti del Campus della gioventù, uno degli eventi ufficiali che dal 20 di giugno e fino a domenica 27 fanno parte della settimana di celebrazioni organizzate con l’obiettivo di preparare gli uomini e le donne del Movimento Internazionale di Croce rossa e della Mezzaluna rossa ad affrontare sfide umanitarie di oggi e di domani.

Simbolo di umanità

Sfide importanti come quella del terremoto d’Abruzzo e che ha visto la Croce Rossa impegnata in prima fila a fianco delle popolazioni colpite con migliaia di volontari e mezzi. Nei giorni scorsi durante un dibattito intitolato “Abruzzo un anno dopo: cosa abbiamo imparato”, tenuto presso il Museo Internazionale di Croce Rossa di Castiglione delle Stiviere è stato fatto un bilancio di quell’esperienza.

“In Abruzzo abbiamo sentito una grande responsabilità – ha dichiarato Francesco Rocca, commissario straordinario della Croce rossa Italiana – e il nostro intervento ha fatto si che dalla gente non fossimo più conosciuti solo come ‘quelli delle ambulanze’. Naturalmente c’è la necessità di avere un confronto con gli altri, di standardizzare le pratiche d’intervento e di apprendere dagli errori”.

Sfide importanti e drammatiche che coinvolgono il movimento di Croce Rossa anche all’estero. Come quelle in cui è impegnato Alberto Monguzzi, delegato internazionale della Federazione della Croce rossa a Panama, che quest’anno è volato da una parte all’altra del martoriato continente sudamericano per coordinare gli aiuti ad Haiti e in Cile, colpiti da due devastanti terremoti nel giro di poche settimane.

In questi giorni è anche lui a Solferino per tenere dei corsi di formazione al personale della Croce Rossa Italiana nell’ambito del sistema di risposta internazionale alle emergenze. “Solferino è un simbolo, un momento chiave per le attività del movimento di Croce Rossa e per rispondere a tutte le Solferino moderne che affliggono il mondo”.

Emblema unificatore

Tuttavia è sabato 26 giugno l’evento clou, quello più suggestivo che conclude la settimana di celebrazioni. Come ogni anno dal 1992, infatti, al calare della sera si svolge la fiaccolata evocativa di otto chilometri. Una processione di migliaia di torce che ripercorre il tragitto delle infermiere e degli aiutanti che portarono i feriti dal campo di battaglia di Solferino al primo avamposto medico a Castiglione.

“È l’energia prodotta dal ritrovarsi sotto la stessa bandiera, dal credere nello stesso emblema che ci ricarica per poter restare e continuare a donare il proprio gesto umanitario a chi ne ha bisogno”, raccontano i volontari. Un percorso che è allo stesso tempo un monito e una certezza: quella che in ogni angolo del mondo c’è e ci sarà qualche volontario pronto ad aiutare e a soccorrere il prossimo.

Michele Novaga, Solferino, swissinfo.ch

17 febbraio 1863: prima riunione del Comitato internazionale di soccorso ai militari feriti che, nel 1876, diventerà il Comitato internazionale della Croce Rossa.



22 agosto 1864: adozione della prima Convenzione di Ginevra.



17 giugno 1925: Protocollo che vieta l’uso delle armi chimiche.



27 luglio 1929: revisione della Convenzione di Ginevra e adozione della Convenzione sui prigionieri di guerra.



12 agosto 1949: adozione di quattro Convenzioni destinate a proteggere i soldati feriti o malati sulla terraferma e in mare, i prigionieri di guerra e i civili.



8 giugno 1977:
adozione del Protocollo relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali e interni.



18 settembre 1997: Convenzione di Ottawa per la messa al bando delle mine antiuomo.



17 luglio 1998: adozione degli statuti della Corte penale internazionale.



30 maggio 2008: adozione della Convenzione sulle armi a grappolo.

Il Comitato internazionale della Croce rossa (CICR) è stato fondato nel 1863, quale organizzazione neutrale e indipendente, su iniziativa del ginevrino Henry Dunant (Premio Nobel della pace nel 1901).

Il CICR, la più vecchia organizzazione umanitaria tuttora esistente, è all’origine della nascita del Movimento internazionale della croce rossa e della mezzaluna rossa, come pure del diritto umanitario, ancorato nelle Convenzioni di Ginevra.

In base al suo mandato, sancito dal diritto internazionale, il CICR si occupa in particolare di aiutare i civili e i feriti in caso di conflitti armati, come pure le persone imprigionate in seguito a guerre o per motivi politici.

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