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Solar Impulse vola tra sole e silenzio

Grande soddisfazione per il team di Solar Impulse dopo il primo volo sperimentale. Keystone

Mercoledì mattina a Payerne l'aereo Solar Impulse di Bertrand Piccard ha spiccato il volo. Si tratta del primo passo verso un'impresa epica: compiere il giro del mondo utilizzando un velivolo a energia solare.

«Tutto ciò che è impossibile resta ancora da realizzare»: questa frase di Jules Verne – in bella evidenza sul sito Internet di Solar Impulse –accompagna e riassume l’avventura di Bertrand Piccard e del suo team: concepire, realizzare e far volare un aereo capace di muoversi ricavando l’energia necessaria unicamente dalle 12’000 cellule fotovoltaiche situate sulle ali. L’aereo in questione dovrebbe essere in grado di compiere il giro del mondo nel 2013.

Una prima, importante tappa di questo cammino incominciato sette anni or sono si è svolta mercoledì mattina all’aeroporto di Payerne. Lo spostamento dell’aereo dall’hangar fino alla pista è stato seguito dai presenti in un silenzio quasi religioso. Verso le 10:30, l’elegante sagoma di Solar Impulse si è finalmente librata in cielo scortata da un elicottero Alouette. L’atterraggio è avvenuto dopo circa un’ora e mezza di volo.

A guardare verso l’alto erano in molti: giornalisti, curiosi e i numerosi membri del team di Solar Impulse, per i quali questo appuntamento ha costituito un momento di grande emozione. «È stato commovente, poiché – pur essendo solo una tappa parziale – rappresenta il coronamento di molti anni di lavoro», ci spiega l’ingegnere Claude Morel, senza staccare gli occhi dall’aeroplano che si allontana all’orizzonte.

Il coraggio della trasparenza

Prima di dare inizio alle operazioni di volo, Bertand Piccard ha tenuto una breve conferenza stampa: lo psichiatra svizzero ha evidenziato che la scelta di organizzare un evento pubblico risponde a una precisa filosofia.

«Desideriamo portare avanti questa grande sfida dando prova di trasparenza. Anche se abbiamo lavorato molto accuratamente, non possiamo infatti escludere l’eventualità che si presentino problemi tecnici. Il nostro obiettivo è quello di mostrare come realmente procede il progetto Solar Impulse, non di fornire un’immagine falsa».

A tal proposito, Piccard ha poi ricordato che l’impresa con la quale si sta cimentando insieme ai suoi collaboratori presenta una complessità estremamente elevata: «Nulla è scontato», ha ribadito il celebre avventuriero.

E infatti, una volta atterrato, Piccard si è rivolto con humour ai presenti: «Sono contento di potervi risalutare… proprio perché nessuno poteva prevedere come si sarebbe svolto il primo volo».

Tecnica…

Per capire meglio l’importanza di questo primo test di volo, abbiamo chiesto a Claude Morel quali aspetti dovevano essere controllati: «L’obiettivo principale era proprio quello di verificare se l’aereo era davvero in grado di volare. Finora, infatti, Solar Impulse aveva compiuto soltanto una sorta di saltello sulla pista».

Oggi, invece, «l’aereo ha dovuto effettuare una vera manovra di decollo, prima di salire a una quota di circa 1’000 metri. L’apparecchio è rimasto in cielo a una velocità di 70 km/h: è stata anche l’occasione per verificare la sua manovrabilità, ovvero la capacità di muoversi nello spazio e di raggiungere la pista per l’atterraggio».

«Questa velocità è assai ridotta per un aereo, ma ciò va ricondotto alla scarsa quantità di energia presente a bordo, immagazzinata nelle batterie», precisa Morel. La prossima tappa sarà quella di compiere voli più lunghi, e non soltanto in condizioni soleggiate.

Solar Impulse dovrà essere in grado di volare per 36 ore, anche di notte, utilizzando l’energia immagazzinata: «Una sorta di volo perpetuo, che si auto-rigenera», sintetizza Morel.

…ma non solo

Al di là degli aspetti prettamente tecnici, l’ingegnere sottolinea il carattere davvero eccezionale dell’avventura Solar Impulse: «L’aspetto rivoluzionario di questo progetto – oltre al fatto che non è mai stato realizzato prima – è l’idea di concepire una mobilità senza richiedere una sola goccia di energia fossile al nostro pianeta».

«Ricordiamo che un aeroplano è uno strumento assai complicato, che ci permette di spostarci. Riuscire a realizzarne uno che funziona grazie all’energia fornita gratuitamente dal sole è davvero notevole».

Secondo Morel, Solar Impulse rappresenta anche un messaggio quasi filosofico, etico: «Al di là degli aspetti altamente tecnologici, spicca il desiderio di concretizzare un modello di mobilità sostenibile e rispettosa del pianeta in cui viviamo».

Volare in alto per capire noi stessi

Anche per Bertrand Piccard la prodezza tecnica e sportiva non è fine a sé stessa. Rampollo di una famiglia di esploratori – il padre Jacques era partito alla scoperta degli abissi marini, scendendo fino ai diecimila metri di profondità della Fossa delle Marianne, mentre il nonno Auguste era pilota di mongolfiere – lo psichiatra vodese si interessa al volo in deltaplano e mongolfiera.

Durante i suoi studi, Piccard ha deciso di specializzarsi in psichiatria proprio per capire i meccanismi interiori dell’essere umano. Il volo ultraleggero rappresenta per lui il laboratorio per studiare il comportamento umano in situazioni estreme.

Nel diario del suo viaggio in mongolfiera del 1999 (45’755 chilometri in 20 giorni), Piccard scrive: «Fluttuare sopra i continenti immersi nel silenzio e trasportati solo dal vento è una sensazione straordinaria».

Proprio in quell’occasione, nella sua mente ha preso forma l’idea che ha iniziato a diventare realtà mercoledì a Payerne: Solar Impulse.

Andrea Clementi, swissinfo.ch, Payerne

Nel 2013 Bertrand Piccard intende compiere il giro del mondo con un aereo solare. Durante la circumnavigazione atterrerà in tutti e cinque i continenti (cinque tappe di tre o cinque giorni ciascuna).

La cabina di pilotaggio è concepita per una sola persona, per cui gli atterraggi saranno l’occasione per Piccard e il suo partner André Borschberg di darsi il cambio ai comandi.

Il progetto dovrebbe costare circa 130 milioni di franchi e sarà finanziato da alcuni grandi sponsor.

Lo psichiatra vodese Bertrand Piccard ha conquistato fama mondiale nel 1999, quando ha effettuato per la prima volta il giro del mondo senza scali con un pallone aerostatico.

Solar Impulse si è alzato per la prima volta da terra il 3 dicembre 2009: il velivolo è volato per circa 350 metri ad un altezza di un metro sulla pista dell’aerodromo di Dübendorf (Argovia).

Nel mese di febbraio del 2010, Bertrand Piccard ha ricevuto il Premio Natura 2010, quale «portatore di speranza per una Svizzera sostenibile». Lo psichiatra è stato premiato «per lo sviluppo di Solar Impulse, il suo spirito avventuriero e la grande speranza che diffonde nel mondo».

Apertura alare: 63,40 m

Lunghezza: 21,85 m

Altezza: 6,40 m

Peso: 1600 kg

Propulsori:
quattro motori elettrici da 10 CV

Numero celle fotovoltaiche: 11’628 (10’748 sulle ali, 880 sullo stabilizzatore orizzontale) per una superficie complessiva di 200 m2

Velocità media:
70 km/h

Velocità minima: 35 km/h

Altitudine di volo massima: 8500 m (27’900 piedi)

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