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“La vera ricchezza del cinema svizzero è la varietà”

4 film svizzeri in Piazza Grande per la 62esima edizione del Festival internazionale del film di Locarno

Per la quarta volta il cinema svizzero avrà una giornata tutta sua al Festival internazionale del film Locarno. Un'occasione rituale per uno sguardo a 360 gradi,o quasi, grazie al critico cinematografico Antonio Mariotti.

L’ultima edizione del Festival griffata Frédéric Maire è tratteggiata da molte orme bianche e rosse, segno tangibile di una presenza elvetica piuttosto marcata.

E se per una giornata il manto maculato del Pardo cambia colore, l’attenzione di cui ha bisogno il cinema svizzero dovrebbe essere permanente. Come sta il cinema svizzero, che bilancio trarre sul fronte elvetico sotto il periodo Maire? Lo abbiamo chiesto al giornalista del Corriere del Ticino e critico cinematografico Antonio Mariotti.

swissinfo.ch: Il 12 agosto andrà in scena una nuova edizione delle Giornate del cinema svizzero al Festival di Locarno. Che bilancio si può trarre dalle passate edizioni?

Antonio Mariotti: Un bilancio senz’altro positivo, poiché la Giornata svizzera è servita per attirare l’attenzione del pubblico (non solo festivaliero) sulla qualità e sulla varietà della produzione nazionale. È ovvio che non è però sempre facile trovare un film svizzero che sappia accontentare gli spettatori di Piazza Grande, ma spero che quest’anno (con La Valle delle Ombre del ticinese Misha Györik) tutti possano tornare a casa soddisfatti.

D’altra parte, però, sarebbe auspicabile che il cinema svizzero sia al centro dell’attenzione per 365 giorni l’anno, ma credo che ciò sia per ora impensabile, almeno alle nostre latitudini.

swissinfo.ch: Il festival di Zurigo, che sta compiendo i primi passi, in prospettiva può rappresentare una concorrenza seria per Locarno?

A.M.: Non lo credo, poiché non è facile costruirsi una reputazione così solida a livello internazionale come quella di Locarno nel giro di pochi anni. Paradossalmente però potrebbero essere dei fattori extra-festivalieri a “condannare” Locarno e – di conseguenza – a favorire Zurigo: se si tardasse ancora a lungo a mettere in cantiere un progetto serio e consensuale di centro congressuale, o “palacinema” che dir si voglia, o se dovessero chiudere nel giro di pochi anni alcuni altri alberghi di categoria medio-alta, Locarno sarebbe quasi certamente costretto a ridimensionare le proprie ambizioni a livello di strutture e di ospitalità e allora…

swissinfo.ch: Sulla scena della settima arte ha fatto la sua apparizione Quartz, il premio del cinema svizzero, una sorta di “Césars” in salsa elvetica. Che cosa pensa di questa iniziativa dal profilo dei contenuti?

A.M.: Secondo me dovrebbe aver luogo a scadenza biennale e non ogni anno, semplicemente perché la qualità e la quantità dei film tra cui scegliere è ancora insufficiente. Quest’anno, a parte lo splendido Home di Ursula Meier che ha giustamente trionfato, almeno nel campo della fiction c’era davvero poco da stare allegri.

swissinfo.ch: … Nicolas Bideau ha così avuto il suo “tapis rouge”. Lei pensa che ha ragione di insistere sul lato glamour del cinema?

A.M.: Il discorso sul glamour ha senso se esiste uno star system consolidato, come succede negli USA o in altri grandi paesi europei. Per tornare a Home, è vero che il film ha vinto ma alla cerimonia dei Quartz non erano presenti i due protagonisti che sono delle star internazionali ma non sono svizzeri: Isabelle Huppert e Olivier Gourmet. Quanto ai tapis rouge, quello dei Quartz non era nemmeno rosso ma viola e da noi il viola porta male…

swissinfo.ch: A proposto di Bideau, quali sono secondo lei pregi e difetti del direttore della sezione cinema?

A.M.: Tra i pregi si può senz’altro annoverare la sua capacità di far parlare di sé e – solo di conseguenza – anche del settore di cui si occupa. Penso che sarebbe la stessa cosa se fosse a capo delle FFS o della Posta, ma lo vedrei molto meno a suo agio nel settore privato.

Il suo maggior difetto è stato quello di creare più zizzania che consenso all’interno della professione: pare che il mondo del cinema svizzero sia irrimediabilmente diviso tra i “pro” e i “contro” Bideau e non credo che ciò sia un bene perché si rischia di bruciare tutte le energie in lotte intestine e di perdere di vista i problemi essenziali.

swissinfo.ch: Come valuta la politica di aiuti al cinema svizzero, alla luce anche dell’apparente flop del progetto affidato a Michael Steiner (che ha ricevuto 4 milioni). Puntare tutto (o tanto) su un unico progetto cinematografico è una soluzione giusta?

A.M.: No, è la peggiore soluzione possibile e lo abbiamo visto sia con Sennentuntschi di Steiner che con l’animazione Max & Co. dei fratelli Guillaume, costata 30 milioni di franchi e che si è rivelata un flop colossale.

In entrambi i casi abbiamo assistito o stiamo assistendo al fallimento delle case di produzione che hanno gestito i progetti e questo è un brutto segno, oltre che un segnale molto negativo che si invia all’estero, poiché la Svizzera non potrà mai da sola produrre un film da grande pubblico. La vera ricchezza del cinema svizzero è la varietà e puntare su un solo grande film ogni anno sarebbe un vero e proprio suicidio.

swissinfo.ch: Ultima edizione di Frédéric Maire alla guida del Pardo. Come valuta il suo operato sul fronte del cinema svizzero?

A.M.: Paradossalmente Frédéric Maire, dopo quattro anni di “apprendistato”, oggi sarebbe pronto a fornire per davvero una spinta supplementare al Festival di Locarno, ma capisco perfettamente che abbia scelto la direzione della Cineteca di Losanna (che pure non versa in condizioni di salute ottimali) perché si tratta di un contesto che gli è più congeniale.

Credo che da Losanna Maire possa dare ancora un contributo importante al cinema svizzero, soprattutto per ciò che riguarda la conservazione e la valorizzazione del suo passato.

Françoise Gehring, Locarno, swissinfo.ch

Per questa 62esima edizione del Festival internazionale del film di Locarno, in calendario dal 5 al 15 agosto, il mondo cinematografico svizzero sarà celebrato in grande stile.

4 film in Piazza Grande
1 film nel Concorso internazionale
2 film nel concorso Cineasti del presente
5 film nella sezione Ici & Ailleurs
13 film nel concorso nazionale dei Pardi di domani
1 nella sezione Semaine de la critique
11 film di attrattiva internazionale nella sezione Appellations Suisse

Il 12 agosto avrà luogo per la quarta volta la «Journée du Cinéma Suisse» (Giornata del Cinema Svizzero) presentata dall’Ufficio federale della cultura, dal Festival internazionale el film Locarno e da Swiss Films.

Questa giornata si svolge in onore dei cineasti svizzeri e all’insegna del tema «Centenario della musica da film».

La giornata, che come ogni anno prevede una tavola rotonda, culminerà In Piazza Grande con la proiezione in prima mondiale di La valle delle ombre di Mihàly Györik, regista ticinese i origini ungheresi.

Proiezione in prima mondiale anche per Baba’s Song di Wolfgang Panzer, presso La Sala, ore 16.15.

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