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“Possiamo essere fieri del cinema svizzero”

Frédéric Maire, il direttore artistico del Festival internazionale del film di Locarno metterà il collare al Pardo per la penultima volta

Manca poco all'inizio del Festival internazionale del film di Locarno. Frédéric Maire, direttore artistico, mette il collare al Pardo per la penultima volta. Alla fine del 2009 si occuperà di cinema, ma in modo diverso. Intervista.

swissinfo: Quanto è facile, o difficile, dare spazio all’italianità in un festival come quello di Locarno?

Frédéric Maire: Italianità è un concetto molto ampio. In Piazza Grande, per esempio, presenteremo il film “Marcello, Marcello” diretto da un regista svizzero di lontane origini italiane, girato in Italia, parlato in italiano: è un film svizzero o italiano?

Se per italianità intendiamo cinema parlato in italiano o italiano, allora dobbiamo renderci conto che siamo confrontati con oggettive difficoltà.

Locarno ha radici in un territorio italofono dove il cinema italiano e italofono è pregiato. Dobbiamo però misurarci alla concorrenza piuttosto forte di Venezia e in misura minore anche a quella di Roma e di Torino. Per ragioni di mercato i distributori italiani cercano disperatamente di portare i loro film a Venezia, perché pensano di avere più visibilità sul mercato italiano. Non è così giusto, ma così è.

Nonostante ciò Locarno si difende bene. Essendo un festival di scoperta, che ha sempre voluto difendere una certa marginalità e la differenza, fuori dai grandi sistemi italiani come Rai-Medusa (promozione di film piuttosto grossi sostenuti dalla televisione), Locarno è diventato la piazza forte del cinema italiano indipendente, diverso, realizzato con pochi mezzi.

swissinfo: Locarno accoglie un grande protagonista del cinema italiano: Nanni Moretti, a cui è dedicata la retrospettiva di quest’anno. Un uomo piuttosto complesso…

F.M.: Tra me e Nanni c’è reciproco rispetto. Dopo aver espresso il proprio accordo di principio sulla retrospettiva, Moretti ci ha subito detto di essere molto pignolo. Al nostro primo incontro ha illustrato le sue esigenze precisando di avere poco tempo. Alla fine, però, ci ha dedicato un tempo enorme.

Ciò che ha spinto Nanni Moretti ad essere presente a Locarno, che già conosce, è il posto del cinema, che viene prima di ogni altra cosa. Verrà dunque a Locarno per parlare di cinema, come regista, attore, produttore, direttore di festival. Questa retrospettiva – che per certi italiani sembrava ovvia, ma che ovvia non è – offrirà una visione a 360 gradi, con in più una mostra e la presentazione di un libro.

swissinfo: A Locarno il cinema svizzero è una realtà sempre più consolidata. Qual è il suo sguardo sulla produzione elvetica attuale?

F.M.: Piuttosto positivo. In concorso ci sarà il nuovo film di Lionel Baier che, secondo me, è uno dei grandi autori del nostro nuovo cinema. Il cinema svizzero ha poi presentato a Cannes, nella settimana della critica, il film di Ursula Meier. A Locarno ci sarà un’ampia presenza romanda, caratterizzata da una grande diversità. Ci sono anche alcuni grossi film svizzero tedeschi molto interessanti, ma sono ancora in produzione e non saranno pronti per il festival.

È ovvio che non tutti gli anni possono esserci i grossi successi commerciali e grandi opere d’autore. Finché non avremo un’industria cinematografica più solida e con maggiori risorse finanziarie, in Svizzera ci saranno sempre alti e bassi.

swissinfo: Da tre anni il Pardo dedica un’intera giornata al cinema svizzero. Tre anni sono pochi per un bilancio, ci sono comunque segnali incoraggianti sull’impatto di un tale evento?

F.M.: Possiamo senz’altro dire che questa giornata conferisce al cinema svizzero una visibilità soprattutto a livello di pubblico. Gli spettatori possono rendersi conto della qualità del cinema svizzero ed esserne fieri. Per promuovere ancora meglio la produzione cinematografica, abbiamo deciso di ridimensionare la giornata.

Quest’anno sarà inoltre dedicata agli attori, figure importanti del nostro cinema che meritano di essere valorizzate. Non sono pochi, tra l’altro, gli attori svizzeri che si esportano bene. Così bene che poi spariscono dai film svizzeri.

swissinfo: Lei ha riportato il cinema al centro del festival e ha sempre puntato sulla sostanza piuttosto che sull’apparenza. A Locarno si discuterà anche di “star system”, glamour e tappeti rossi. Il cinema, cinema svizzero compreso, non può dunque farne a meno?

F.M.: Sono due aspetti che possono convivere bene e credo che Locarno ne sia un esempio. Non abbiamo il tappeto rosso e la mondanità sfrenata, è vero. Ma abbiamo le star che vengono a Locarno perché ne apprezzano l’ambiente. Un’immagine? Anthony Hopkins che, in manica di camicia, presenta il suo film davanti a tremila persone e si aggira per Locarno in tutta tranquillità. Quello che a Locarno non serve, è lo smoking e lo champagne.

swissinfo: Nel 2009 lascerà Locarno per una nuova avventura professionale. Una decisione difficile?

F.M.: Non ho preso questa decisione a cuor leggero. Prima di assumere questo incarico sapevo perfettamente che non sarebbe stato possibile dirigere il Festival per troppi anni. I tempi, rispetto ai miei predecessori, sono cambiati. E’ un lavoro duro, impegnativo, che ti chiede e ti prende molte energie. Devi correre da un capo all’altro del mondo senza sosta ed essere attento a mille cose.

Quando la vita ti presenta all’improvviso delle nuove opportunità, arriva irrimediabilmente il momento della scelta. Tutti sanno quanto amo Locarno, ci sono nato dal profilo cinematografico, l’ho seguito passo dopo passo. Dovendo fare una scelta per il mio futuro, ho accolto la sfida di dirigere la Cineteca svizzera. Ma a questo festival resto e resterò legato.

Intervista swissinfo, Françoise Gehring, Locarno

Il direttore artistico del Festival internazionale del film di Locarno è stato nominato nuovo direttore della Cineteca svizzera. Frédérice Maire manterrà la direzione artistica del Festival sino al 2009 e assumerà il nuovo incarico a partire dal 1. novembre 2009.

Ricca di 70’000 pellicole, due milioni di fotografie e 100’000 manifesti, la Cineteca svizzera di Losanna (Vaud) figura tra le istituzioni cinematografiche più importanti al mondo.

Giornalista e critico cinematografico, Frédéric Maire è direttore del Festival di Locarno dal 2005. La successione di Frédérice Maire è completamente aperta.

• La 61 esima edizione si tiene dal 6 al 16 agosto 2008.
• In Piazza Grande verranno proiettati 17 film, di cui 9 prime mondiali.
• Nel Concorso internazionale figurano 17 film provenienti da 16 paesi diversi; le prime mondiali sono 12 mentre le prime internazionali 5; le opere prime sono 6.
• Nel Concorso cineasti del presente spiccano 12 prime mondiali e 5 prime internazionali su 17 film confermati, di cui 5 opere prime.
• Per quanto riguarda la produzione svizzera, 40 le pellicole che saranno proiettate a Locarno

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