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L’iniziativa Ecopop verso un probabile rifiuto, ma…

L'iniziativa Ecopop che vuole restringere l'immigrazione in Svizzera sembra destinata a un rifiuto nella votazione popolare del 30 novembre. Anche se sorprese dell'ultimo minuto non possono essere escluse in assoluto. Keystone

Tre no sarebbero usciti dalle urne se la votazione del 30 novembre avesse avuto luogo la settimana scorsa, secondo il nuovo sondaggio del gfs.bern. Ma un sì all'iniziativa Ecopop non è completamente escluso. Tendono invece chiaramente verso una bocciatura l'iniziativa sull'oro e quella per abolire la tassazione forfettaria.

 Il 56% degli intervistati ha detto che rifiuterà l’iniziativa “Stop alla sovrappopolazione – sì alla conservazione delle basi naturali della vita (iniziativa EcopopCollegamento esterno)” il 30 novembre, il 39% che l’accetterà, mentre il 5% non ha ancora deciso.

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L’iniziativa “in sé non ha veramente il potenziale per ottenere una maggioranza”. Eppure ha “un argomento tattico in suo favore”, puntualizza Claude Longchamp, responsabile dell’istituto gfs.bernCollegamento esterno, che ha realizzato il sondaggio per conto della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR.

Infatti, gli oppositori pur avendo ancora la maggioranza assoluta, rispetto alla prima indagine demoscopica, effettuata un mese prima, hanno ceduto 2 punti percentuali. La stessa diminuzione si è registrata tra gli indecisi. Queste perdite di terreno sono andate a vantaggio dei fautori dell’iniziativa che, in confronto al primo sondaggio, avanzano così di 4 punti percentuali.

Un’evoluzione che è inabituale per un’iniziativa, sottolinea l’esperto. Solitamente, man mano che ci si avvicina al giorno del voto, i sì calano e i no aumentano.

L’insolita progressione dei sì non sembra frutto degli argomenti dei fautori, bensì di un argomento tattico, dice Longchamp. Solo il 47% degli intervistati è d’accordo con l’argomento secondo cui l’iniziativa Ecopop costituirebbe un freno alla cementificazione del territorio e soltanto il 32% la vede come un mezzo adeguato per migliorare la pianificazione familiare e la contraccezione nei paesi in via di sviluppo. Il 57% del campo dei sì, però, è del parere che l’iniziativa serva a mantenere la pressione sul governo federale ed evitare così che l’esecutivo non applichi alla lettera e con risolutezza l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”, approvata nella votazione dello scorso 9 febbraio.

Vertici UDC contrari

Questo argomento tattico ha registrato un aumento di popolarità nelle ultime settimane, soprattutto nei forum e nei social media. Il campo dei sì potrebbe ancora crescere entro il 30 novembre. Per Claude Longchamp, però, un rifiuto dell’iniziativa sembra lo scenario più probabile. Perché rispetto all’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa” – per la quale i sostenitori sono cresciuti in dirittura d’arrivo e alla fine hanno vinto –, il livello dei consensi all’iniziativa Ecopop è inferiore di diversi punti percentuali.

A ciò si aggiunge il fatto che il più grande partito della Svizzera, l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) questa volta è divisa. Il partito raccomanda di votare no e i suoi tenori, come Christoph Blocher, sono chiaramente opposti ad Ecopop. Ma alcune sezioni cantonali dell’UDC la sostengono.

In confronto al primo, nel secondo sondaggio del gfs.bern,  gli elettori dell’UDC che intendono bocciarla sono aumentati di 5 punti percentuali, salendo al 35%. Gli elettori dei partiti di centro e di quelli di sinistra la respingono chiaramente.

L’iniziativa è rifiutata dal 61% degli intervistati nella Svizzera francese e dal 56% nella Svizzera tedesca. In Ticino, al contrario, è approvata dal 56% dei partecipanti al sondaggio.

Speculazioni vane sull’oro

Grande interesse internazionale suscita soprattutto l’iniziativa sull’oroCollegamento esterno, che chiede di vietare alla Banca nazionale svizzera (BNS) di vendere le riserve auree, di obbligarla ad avere almeno il 20% dei suoi attivi in oro e di depositare tutte le riserve nella Confederazione. Secondo degli analisti dei mercati internazionali, un sì all’iniziativa “Salvate l’oro della Svizzera”, nella votazione del 30 novembre, potrebbe provocare un’impennata dei prezzi del metallo giallo e un apprezzamento del franco svizzero.

Ma agitazioni e speculazioni sembrano campate in aria, perché i consensi all’iniziativa sull’oro hanno avuto un consistente cedimento nelle ultime settimane. I sì si collocano ora al 38%, pari a 6 punti percentuali in meno del primo sondaggio. Il no hanno guadagnato 8 punti percentuali, salendo al 47%. Con un 15% (-2 punti percentuali), gli indecisi rappresentano ancora una buona fetta. Ma secondo Claude Longchamp, “con ogni probabilità” l’iniziativa sull’oro sarà respinta.

Anche tra l’elettorato dell’UDC, il testo ha perso terreno: i sì rappresentano ora il 62%, contro il 70% nella prima indagine.”C’è una smobilitazione. Il partito è spaccato su questo tema e la sua campagna è relativamente moderata”, osserva la ricercatrice del gfs.bern Martina Imfeld. Al contrario, la sinistra è riuscita a mobilitare il proprio elettorato contro l’iniziativa.

Nessun pericolo per i privilegi fiscali

Chiari sono i segnali di un rifiuto per l’iniziativa “Basta ai privilegi fiscali dei milionariCollegamento esterno“, che chiede di abolire le imposizioni forfettarie per ricchi stranieri. Nel nuovo sondaggio ottiene ancora soltanto il 42% di sì, contro il 48% un mese prima. Evoluzione inversa per gli oppositori che sono avanzati di 10 punti percentuali, al 46%. Gli indecisi sono scesi al 12% (-4 punti percentuali).

“L’argomento delle regioni di montagna, secondo cui soffrirebbero se l’imposizione forfettaria fosse soppressa appare convincente”, afferma Martina Imfeld. La maggiore opposizione si riscontra nei cantoni di Vaud, Vallese, Ginevra e Ticino, ossia in quelli in cui vi sono più ricchi stranieri che beneficiano dell’imposizione secondo il dispendio. In quei cantoni, persino tra gli elettori del Partito socialista e dei Verdi l’iniziativa raccoglie meno simpatie che nel resto della Svizzera.

Sondaggio SRG SSR

Il sondaggio è stato realizzato dall’istituto gfs.bern su mandato della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR, di cui fa parte anche swissinfo.ch.

Per l’indagine demoscopica, i ricercatori del gfs.bern hanno intervistato, tra il 7 e il 15 novembre 2014, un campione rappresentativo di 1’412 persone con diritto di voto ripartite in tutte le regioni linguistiche della Svizzera. Il margine d’errore è del ±2,7%.

Gli svizzeri all’estero non sono stati considerati per il sondaggio. Il governo elvetico ha infatti deciso che le coordinate degli espatriati non possono essere comunicate per ragioni legate alla protezione dei dati.

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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