Prospettive svizzere in 10 lingue

Acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina rinviata a 2017

Acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina rinviata a 2017 Keystone/AP/SETH PERLMAN sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo il rifiuto da parte del gigante cinese ChemChina di fare concessioni per superare le riserve espresse dalle autorità Ue della concorrenza riguardo all’acquisizione della basilese Syngenta, il rilevamento di quest’ultima è rinviato.

Il processo di autorizzazione si estenderà fino al primo trimestre 2017, ha comunicato oggi Syngenta.

Finora entrambe le parti avevano ribadito la volontà di portare a termine entro la fine dell’anno l’operazione da 43 miliardi di dollari annunciata in febbraio.

Per il momento hanno dato il loro via libera dodici autorità preposte alla concorrenza, tra cui quelle degli Stati Uniti. Ma poiché diversi organismi, in particolare quello dell’Unione europea, hanno richiesto recentemente una grande quantità di informazioni supplementari, anche sulla scia dell’annuncio di metà settembre dell’acquisizione di Monsanto da parte di Bayer, Syngenta prevede ormai che il processo di regolamentazione durerà fino al primo trimestre 2017, indica la nota.

Nei confronti dell’agenzia awp il presidente della direzione Erik Fyrwald ha dichiarato di aspettarsi che la Commissione europea non darà subito il suo accordo. Una seconda fase dell’esame partirà il 28 ottobre e richiederà fino a 90 giorni. Ma Fyrwald è fiducioso: l’operazione non verrà bloccata.

ChemChina e Syngenta avevano tempo sino a venerdì per sottoporre proposte in grado di superare le inquietudini sollevate dalla Commissione europea riguardo all’impatto che l’operazione avrebbe sui consumatori e sulle imprese europee. Ma nulla è stato presentato e ieri il titolo del gruppo basilese è crollato del 5,81% alla Borsa svizzera.

Sempre oggi Syngenta ha comunicato di aver registrato nel terzo trimestre una contrazione del fatturato del 3% su un anno a 2,5 miliardi di dollari (2,46 miliardi di franchi). Anche a tasso di cambio costante le vendite segnano una flessione del 3%.

Il gruppo attribuisce questo calo soprattutto all’America latina – regione in cui realizza circa la metà del suo giro d’affari – dove le vendite si sono contratte di circa il 20% passando al di sotto della barra del miliardo di franchi, si legge nella nota. Ciò soprattutto a causa di una modifica delle condizioni di vendita in Brasile, senza la quale la flessione risulta del 10%.

Mentre nella divisione principale, Crop Protection, il fatturato è sceso del 6% (anche senza tener conto degli effetti valutari) a 2 miliardi di dollari, nel comparto Seeds è cresciuto del 13% (+13%) a 372 milioni. Nei primi nove mesi dell’anno il giro d’affari del gruppo è calato del 6% (-3%) a 9,6 miliardi di dollari.

Le prospettive per l’esercizio 2016 restano invariate: il fatturato dovrebbe scendere lievemente, mentre il margine EBITDA dovrebbe mantenersi sui livelli dell’anno scorso e il cash flow dovrebbe attestarsi a oltre un miliardi di dollari.

Le cifre presentate sono lievemente inferiori alle attese degli analisti. Ma l’attenzione degli investitori è posta sull’indicazione dei tempi entro cui verrà portata a termine l’acquisizione da parte di ChemChina, e così in Borsa il titolo guadagna l’1,69% alle 11.40.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR