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Analisi VOX: imprese responsabili sostenuta dai partiti di centro

Secondo l'analisi VOX, l'iniziativa popolare "Per imprese responsabili", fallita per la mancata maggioranza dei cantoni, ha ottenuto quella dei voti grazie al sostegno dei partiti di centro, dei giovani e delle donne. KEYSTONE/GERHARD RIEZLER sda-ats

(Keystone-ATS) Il 29 novembre, l’iniziativa popolare “Per imprese responsabili”, fallita per la mancata maggioranza dei cantoni, ha ottenuto quella dei voti grazie al sostegno dei partiti di centro, dei giovani e delle donne.

È quanto risulta dall’analisi VOX pubblicata oggi, secondo cui l’iniziativa “per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico” è stato respinta a causa di preoccupazioni economiche. Lo studio, condotto su un campione 3054 votanti di tutta la Svizzera, è stato realizzato da gfs.bern e finanziato dalla Cancelleria federale.

L’iniziativa sulla responsabilità delle imprese è solo la seconda dal 1955 a fallire per lo scoglio dei cantoni nonostante una maggioranza popolare. Secondo l’analisi VOX, ha ottenuto la maggioranza dei favori dei votanti convincendo non solo una grande parte della sinistra, ma anche la metà del centro politico, la maggioranza delle donne e quella degli under 50.

Grazie al sostegno molto forte del corpo elettorale di PS e Verdi, per il “sì” popolare sono bastati i favori di poco più di quarto dei votanti PPD e poco meno di un terzo di quelli Verdi-liberali.

Nei cantoni che alla fine l’hanno spuntata hanno dominato le forze di centro-destra: i sostenitori di UDC (85%) e PLR (81%) hanno respinto l’iniziativa in modo schiacciante. I legami religiosi hanno anche giocato un ruolo: la maggioranza dei riformati e dei cattolici ha respinto l’iniziativa, mentre la maggioranza degli elettori aconfessionali l’ha approvata.

La proposta di vietare il finanziamento dei produttori di materiale bellico, pure fallita, ha raccolto i consensi (42,6%) principalmente dalla sinistra dello schieramento politico; soprattutto Verdi e PS. I simpatizzanti del centro e della destra hanno invece votato in maniera molto decisa per il “no”, facendo la differenza. Solo i Verdi-liberali si sono trovati perfettamente divisi: il 50% ha messo un “sì” nell’urna.

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