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Borsa svizzera chiude in netto rialzo, SMI +1,68%

(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha chiuso la seduta odierna in netto rialzo, con l’indice SMI dei principali titoli in progressione dell’1,68%, a 8’861,14 punti, mentre l’indice complessivo SPI è salito dell’1,61% a quota 10’346,57.

Stando agli operatori la spinta verso l’alto, manifestatasi già ieri, è da collegare ai timidi passi avanti fatti nella risoluzione della controversia commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina. Il presidente Donald Trump ha detto in un’intervista che colloqui con Pechino sono già in corso e che si stanno prendendo in considerazione incontri ad alto livello. L’inquilino della Casa Bianca calcola inoltre che la Cina ridurrà presto le tariffe sulle importazioni di automobili statunitensi.

Sulla piazza zurighese l’attenzione era puntata oggi su Credit Suisse, che in occasione della giornata degli investitori ha annunciato un vasto programma di riacquisto di azioni proprie nei prossimi due anni. Il titolo in borsa ha allungato del 2,49% (a 11,30 franchi). Trend al rialzo anche per Julius Bär (+2,93% a 37,98 franchi) e UBS (+2,30% a 12,66 franchi).

In forte ascesa tra i titoli ciclici ABB (+4,03% a 19,75 franchi) in scia a notizie di un’acquisizione della divisione reti elettriche del gruppo industriale da parte del conglomerato giapponese Hitachi. ABB ha confermato le trattative, precisando tuttavia che “non vi è certezza che vi sarà una transazione”.

Tutti positivi i pesi massimi difensivi, con Roche (+2,21% a 256,25 franchi) che ha fatto meglio di Novartis (+1,29% a 88,04 franchi) e Nestlé (+0,85% a 85,36 franchi). Gli ordini di acquisto hanno interessato anche i titoli con elevate aspettative di dividendo come Swiss Re (+1,26% a 90,34 franchi) e Swisscom (+1,07% a 481,20 franchi). Dinamico pure il segmento del lusso: Richemont ha fatto un passo avanti dell’1,53% (a 65,08 franchi) e ancora maggiore è stata l’avanzata di Swatch (+3,27% a 300,10 franchi). Delle blue chip solo Givaudan non è riuscita a rimanere a galla (-0,13% a 2’376,00 franchi).

Sul mercato allargato Temenos, che ha annunciato di aver preso il controllo di una società negli Stati Uniti, è salita del 5,50% (a 128,60 franchi). La società farmaceutica basilese Santhera, che ha registrato nei primi nove mesi dell’anno una perdita netta di 39,9 milioni di franchi – in aumento del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – è scivolata dell’10,00% (a 8,91 franchi).

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