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Borsa svizzera chiude in ribasso, SMI +0,27%

(Keystone-ATS) Grazie a un’accelerazione nel finale la borsa svizzera ha terminato in leggero rialzo una seduta poco effervescente. L’indice dei valori guida SMI ha chiuso a 8184,84 punti, in progressione dello 0,27% rispetto a ieri.

Il listino globale SPI ha guadagnato lo 0,29% a 8906,48 punti.

“Gli investitori appaiono letargici”, ha commentato un operatore. Da settimane l’SMI galleggia pigramente in una fascia compresa fra 8100 e 8300 punti. E anche nel corso della seduta odierna non vi sono stati guizzi: gli indici sono rimasti incollati vicino alla parità. Per il mercato si tratta pur sempre del sesto arretramento consecutivo, ma di entità tutto sommato contenuta.

Nessun nuovo impulso è giunto sul fronte della politica monetaria: sia la Banca nazionale svizzera (BNS), sia quella d’Inghilterra hanno mantenuto i tassi fermi e non hanno adottato alcun altro programma di stimolo. La settimana prossima toccherà alla Federal Reserve e alla Bank of Japan rendere noti i loro orientamenti.

In ambito congiunturale negli Usa le domande di sussidio disoccupazione sono rimaste stabili questa settimana, mentre le vendite al dettaglio in agosto hanno frenato più del previsto. In Svizzera la BNS ha lievemente ritoccato al rialzo le previsioni sulla crescita 2016, portandole al +1,5%.

Per quanto riguarda i singoli titoli fra i bancari in evidenza è stata Credit Suisse (+1,91% a 13,35 franchi), più tonica di UBS (+0,07% a 13,82 franchi) e Julius Bär (+0,79% a 42,30 franchi). Nello stesso comparto finanziario si sono ripresi dopo la giornata di ieri gli assicurativi Zurich (+0,99% a 255,80 franchi), Swiss Life (+1,38% a 250,00 franchi) e Swiss Re (+0,71% a 85,00 franchi).

Scarsa unanimità di vedute è stata offerta dai valori più sensibili ai cicli economici come ABB (+0,32% a 21,66 franchi), Adecco (-0,09% a 54,30 franchi), Geberit (+0,67% a 421,80 franchi) e LafargeHolcim (+1,04% a 50,35 franchi). Nel segmento del lusso sono tornate a soffrire Swatch (-1,44% a 260,90 franchi) e Richemont (-1,74% a 56,45 franchi), già ieri sotto pressione dopo gli ultimi dati di vendita del gruppo ginevrino e del concorrente francese Hermès.

Hanno operato un colpo di reni nel finale i pesi massimi difensivi Novartis (+0,45% a 77,55 franchi) e Roche (+0,29% a 239,50 franchi), mentre ferma al palo è rimasta Nestlé (-0,06% a 77,45 franchi). Swisscom (+0,02% a 463,40 franchi) è stata valutata criticamente da un rapporto di Barclays.

La rassegna dello squadrone dei 20 titoli principali sarebbe incompleta dimenticando Actelion (+0,61% a 165,30 franchi), Givaudan (+0,50% a 2015,00 franchi), SGS (+0,99% a 2152,00 franchi) e Syngenta (+0,12% a 428,00 franchi).

Nel mercato allargato la notizia del giorno è la fusione fra AFG (-5,40% a 14,90 franchi) e Looser (+29,62% a 102,40 franchi). Barry Callebaut (+3,46% a 1285,00 franchi) vuole comprare una fabbrica in Belgio. Starrag (+6,05% a 54,30 franchi) ha ricevuto un importante ordine da parte di Orizon Aerostructure.

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