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Brexit: mozione di sfiducia a May ferma per ora a 25 firme

La leadership di Theresa May nel partito conservatore per ora non sembra minacciata. KEYSTONE/AP/KIRSTY WIGGLESWORTH sda-ats

(Keystone-ATS) Rischia d’incepparsi, almeno per ora, il tentativo dell’ala più oltranzista dei conservatori brexiteers di arrivare al voto su una mozione di sfiducia contro la leadership di Theresa May nel partito.

Lo segnalano i media, stimando un numero di deputati favorevoli all’iniziativa fermo al momento a quota 25, contro un quorum minimo di 48 (il 15% del gruppo Tory ai Comuni) necessario per avviare l’iter.

Fra coloro che risultano aver inviato una lettera a sostegno della mozione al Comitato 1922, l’organismo interno preposto nel caso a convocare il voto, spiccano i nomi del rampante Jacob Rees-Mogg, di Steve Baker (viceministro per la Brexit fino all’estate), di John Whittingdale (già ministro della cultura nel governo di David Cameron), di Ben Bradley (nominato mesi fa da May vicepresidente del partito e responsabile dei giovani Tory) e di Zac Goldsmith (ex candidato sindaco di Londra), come riporta la Bbc.

Mancano tuttavia figure di peso quali Boris Johnson, anche se Goldsmith annuncia al Times nuove adesioni domani e si dice fiducioso che il quorum possa esser raggiunto mercoledì.

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