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BS: poliziotto “pro Erdogan” condannato per abuso autorità

L'agente della polizia basilese accusato di aver trasmesso illegalmente ad Ankara informazioni riguardanti oppositori turchi residenti in Svizzera è stato giudicato colpevole di ripetuto abuso d'autorità. Le sue colpe non hanno però a che vedere con attività di spionaggio. Immagine d'archivio. KEYSTONE/GEORGIOS KEFALAS sda-ats

(Keystone-ATS) L’agente della polizia basilese accusato di aver trasmesso illegalmente ad Ankara informazioni riguardanti oppositori turchi residenti in Svizzera è stato giudicato colpevole di ripetuto abuso d’autorità.

Le sue colpe non hanno però a che vedere con attività di spionaggio.

Il 38enne è stato condannato dal Tribunale penale di Basilea ad una pena pecuniaria, sospesa con la condizionale, di 30 aliquote giornaliere da 130 franchi.

La pena non riguarda però le presunte attività “pro-Erdogan”, ma piuttosto l’aver controllato i dati di persone senza una vera ragione. Ha ad esempio verificato le informazioni riguardanti la ex moglie e la ragazza. Ha inoltre usato i sistemi della polizia per aiutare un amico in un caso d’adozione.

In tutti i casi riguardanti altre 162 persone non è stata provata alcuna violazione delle norme e secondo il presidente della corte si è trattato di accuse “completamente speculative”. In un caso è addirittura stato provato che la ricerca era stata effettuava per regolari scopi lavorativi, fatto che ha messo in ombra l’operato del Ministero pubblico, che chiedeva il doppio della pena rispetto a quella inflitta.

Completamente escluso sembra il coinvolgimento nello spionaggio, poiché solamente un quinto dei nomi cercati ha in qualche modo a che fare con la Turchia.

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