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CF: altri 2,5 miliardi per casi di rigore e misure per disoccupati

Il ministro delle finanze Ueli Maurer KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Altri 2,5 miliardi di franchi di aiuti per i casi di rigore, ossia le aziende in difficoltà a causa della pandemia, prolungamento dell’indennità giornaliera per i disoccupati e assunzione da parte della Confederazione anche nel 2021 dei costi per il lavoro ridotto.

Sono queste le principali misure economiche e finanziarie annunciate oggi dal Consiglio federale per contrastare gli effetti della crisi. In preparazione anche un rinnovo del sistema dei crediti Covid-19 specifico per le PMI.

A spingere il Governo a intervenire sono le ultime stime: se tutte le imprese colpite ricorreranno agli aiuti o le misure sanitarie dovessero essere prorogate, il fabbisogno dei Cantoni supererà i 2,5 miliardi di franchi finora stabiliti per legge.

Per questo chiediamo al Parlamento lo stanziamento di altri 2,5 miliardi, per un totale di 5, ha spiegato in conferenza stampa a Berna il ministro delle finanze Ueli Maurer. La Confederazione continuerebbe a finanziarne due terzi (1,675 mia) e il resto i Cantoni, in funzione del PIL e della popolazione residente.

Nel 2020 abbiamo speso circa 15 miliardi per le misure anti Covid, ha poi fatto notare Maurer, aggiungendo che nel 2021 ne saranno spesi altrettanti. La Confederazione non ha più soldi, ci indebitiamo di 150 milioni franchi al giorno, 6 milioni all’ora o 100’000 franchi al minuto, ha rilevato, affermando che “non siamo seduti sul denaro”.

Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) e quello dell’economia (DEFR) sono stati incaricati di presentare nella legge Covid-19 la base per prolungare di tre mesi l’indennità giornaliera per disoccupati, affinché questi non vengano penalizzati dalla difficile situazione sul mercato del lavoro, ha da parte sua spiegato il ministro dell’economia Guy Parmelin.

L’Esecutivo propone anche che la Confederazione assuma, come nel 2020, i costi dell’assicurazione contro la disoccupazione (AD) per finanziare le indennità per lavoro ridotto versate nel 2021, a prescindere dal raggiungimento del limite di debito massimo del fondo AD. I costi sono stimati in circa 6 miliardi. Ciò per evitare un pesante indebitamento all’assicurazione disoccupazione, ha precisato Parmelin.

Il Consiglio federale attribuisce la massima priorità all’attuazione del programma per i casi di rigore, che ritiene essere lo strumento migliore per attenuare le ripercussioni economiche della crisi. Questi aiuti sono disponibili in tempi più brevi rispetto allo stanziamento di nuovi crediti Covid-19.

Detto ciò, in vista di un eventuale peggioramento del mercato creditizio, il Consiglio federale sta collaborando con il settore bancario per preparare preventivamente un rinnovo del sistema delle fideiussioni solidali Covid-19 incentrato sulle piccole e medie imprese (PMI) che durante la prima ondata non hanno ottenuto crediti COVID-19.

L’adozione del messaggio concernente la modifica della legge Covid-19 è prevista per mercoledì prossimo, 3 febbraio. Prima il Consiglio federale intende sentire i Cantoni. Il Parlamento dovrebbe occuparsi del dossier nella sessione primaverile.

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