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Christiane Langenberger, una carriera alternativa

Donna, romanda con origini bernesi, la presidente radicale uscente ha avuto una carriera tipica per una donna. Dopo la maternità è rientrata nella vita pubblica, arrivando ai massimi livelli.

I suoi interessi sono tipicamente femminili. Centrale è stato l’impegno sociale, difeso con ottica borghese.

Christiane Langenberger, nata il 21 aprile 1941, sposata e madre di due figli, è in parlamento da otto anni, prima come consigliera nazionale e poi dal 1999 come consigliera agli Stati. Nel 1998 si è fatta conoscere sul piano nazionale candidandosi alla successione di Jean-Pascal Delamuraz. In quell’occasione era stato eletto l’attuale titolare del Dipartimento degli interni Pascal Couchepin.

È «fedele alla linea del partito, a volte fino al dogmatismo, ma con sfumature latine», aveva detto dice di lei il collega vodese agli Stati, il socialista Michel Béguelin. In parlamento si è impegnata a fondo a favore dell’assicurazione maternità e per la soluzione dei termini in materia di aborto. Militante femminista da lungo tempo, ha presieduto l’Associazione svizzera per i diritti della donna.

Il suo interesse per il settore della formazione l’ha portata a presiedere l’Associazione per l’orientamento scolastico e professionale, la Fondazione per la ricerca nelle cure infermieristiche, la Società svizzera per la ricerca applicata in formazione professionale e l’istituto svizzero di Bioinformatica. Non possiede invece più alcun mandato economico. Ha infatti abbandonato all’inizio del 2002 la vicepresidenza della cassa malattia Supra.

swissinfo e agenzie

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