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Cina: Michael Jordan vince battaglia a tutela suo nome

Il sei volte campione Nba Michael Jordan (foto d'archivio). KEYSTONE/AP/KIN CHEUNG sda-ats

(Keystone-ATS) Michael Jordan fa canestro in Cina e vince una battaglia legale durata anni: l’ex superstar Nba dei Chicago Bulls deve accontentarsi però dei due punti e non della posta massima di tre, quanto all’uso improprio del suo nome cinese.

La Corte suprema ha infatti deciso che la Qiaodan Sports, società basata nella provincia sudorientale di Fujian, debba smettere di utilizzare i caratteri “Qiaodan” sull’abbigliamento sportivo, che è poi il nome con cui il campione Usa è comunemente conosciuto tra i milioni di fan di basket del Dragone. Tuttavia, la sentenza non vieta alla compagnia il ricorso alla scrittura del nome di Jordan in cinese con l’alfabeto inglese sull’assunto che in questo caso non sia violata la tutela del nome nel Paese.

“Sono felice che la Corte suprema abbia riconosciuto il diritto alla tutela del mio nome attraverso questo caso sulla protezione del marchio – ha commentato il sei volte campione Nba in una nota -. La decisione di oggi assicura che i miei fan e tutti i consumatori cinesi possano sapere che Qiaodan Sports e i suoi prodotti non hanno alcun legame con me”.

Jordan nel 2012 aveva deciso di adire le vie legali contro la società a causa del suo nome e del logo scelto molto simile a quello commercializzato dal campione per la popolarissima linea Air Jordan brand (il cosiddetto “jumpman”) della Nike. Dopo due verdetti contrari, il ricorso al terzo grado di giudizio ha dato i risultati sperati, almeno in parte, in uno dei tanti casi di contraffazione che coinvolgono le compagnie cinesi. Il campione americano, ritiratosi nel 2003, resta di sicuro il più popolare giocatore straniero di basket in Cina.

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