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CN: criteri export armi, maggiori competenze a parlamento

Secondo il Consiglio nazionale, il parlamento dovrebbe essere più coinvolto nell'export di materiale di guerra. KEYSTONE/URS FLUEELER sda-ats

(Keystone-ATS) Il Parlamento deve essere maggiormente coinvolto nel determinare i criteri per l’export di materiale bellico. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale approvando per 97 voti a 82 e 11 astenuti una mozione in tal senso del Partito borghese democratico (PBD).

Con la propria mozione, il PBD vuole che i criteri definiti nell’ordinanza sulle esportazione di armi vengano inclusi nella Legge federale sul materiale bellico, affinché eventuali modifiche in questione possano essere oggetto di un dibattito parlamentare e, in ultima istanza, attaccabili anche mediante referendum.

La votazione è giunta al termine di una discussione urgente chiesta da tutti i gruppi in Parlamento a proposito dell’annuncio del Consiglio federale di voler allentare i criteri volti a permettere l’export di materiale bellico anche in Paesi coinvolti in un conflitto armato interno.

Tranne il PLR e l’UDC, tutti gli altri gruppi parlamentari hanno criticato le intenzioni del governo, giudicando che un allentamento delle disposizioni sull’export di armi avrebbero nuociuto alle reputazione della Svizzera, alla sua neutralità e alla sua tradizione umanitaria.

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