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Collezione Gurlitt in mostra al Kunstmuseum di Berna

Uno scorcio dell'esposizione al Kunstmuseum di Berna. KEYSTONE/AP Keystone/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo anni di attesa, polemiche e discussioni, si alza finalmente il sipario su parte della collezione Gurlitt.

Il Kunstmuseum di Berna, in collaborazione con la Bundeskunsthalle di Bonn (D), presenta al pubblico da domani, e fino al 4 marzo, una selezione di circa 400 lavori provenienti dal controverso lascito.

Intitolata “Arte degenerata”, l’esposizione bernese punta l’obiettivo sulle opere bandite dal regime nazista e affronta i processi politici che negli anni Trenta e Quaranta hanno portato alla loro distruzione o vendita.

Parallelamente a Bonn viene posto l’accento sulle opere sottratte ai loro proprietari dai nazisti, ma anche sulla sorte di artisti, collezionisti e mercanti d’arte perseguitati. La primavera prossima le due mostre saranno presentate a sedi invertite.

Tutti i dipinti provengono dalla collezione di Hildebrand Gurlitt (1895-1956), storico dell’arte e commerciante. Minacciato inizialmente dal regime, era diventato col tempo uno dei mercanti preferiti dall’apparato nazista, del quale ha permesso di riempire le casse vendendo all’estero opere d’arte definite “degenerate”, ossia che riflettevano valori o estetiche contrarie alle concezioni naziste.

Il 28 febbraio del 2012 alcune ispezioni avevano portato la Procura di Augusta (D) a scoprire che Cornelius Gurlitt, figlio di Hidebrand, era in possesso di oltre 1500 dipinti di cui si erano completamente perse le tracce, un patrimonio dal valore inestimabile ereditato dal padre e prontamente soprannominato “tesoro di Hitler”. Le tele e i disegni erano firmati da artisti di fama mondiale come Marc Chagall, Claude Monet, Max Beckmann, Franz Marc, Pablo Picasso e Henri Matisse.

L’uomo le custodiva nelle sue case di Monaco di Baviera (D) e Salisburgo (A) e di tanto in tanto ne vendeva una. Fino alla morte, avvenuta a 81 anni il 6 maggio del 2014, ha rivendicato la legittima proprietà della collezione, lasciata per finire in eredità esclusiva al Kunstmuseum di Berna.

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