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Corte Ue: Svizzera va trattata in modo diverso da altri stati terzi

La Corte di giustizia europea a Lussemburgo (foto d'archivio). Keystone/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Nell’Ue il principio della parità di trattamento vale solo per gli stati membri, non per quelli terzi: la ha deciso la Corte di giustizia europea, statuendo su una causa portata avanti da Swiss.

La compagnia elvetica si considerava discriminata dopo che nell’aprile 2013 l’Ue aveva deciso di sospendere il sistema comunitario di scambio delle quote di emissione di CO2 per i voli fra l’Unione e la gran parte delle nazioni terze. Fra queste non figurava però la Svizzera.

Swiss aveva chiamato in causa i tribunali in Gran Bretagna, paese che più la colpiva a livello di certificati di emissione. I competenti giudici inglesi hanno però chiesto alla Corte Ue di esprimersi.

Questa lo ha fatto oggi a Lussemburgo, stabilendo che solo i membri dell’Ue possono ambire a essere trattati in modo uguale. Nell’amministrare le sue relazioni esterne Bruxelles deve poter godere di un margine di manovra, differenziando fra i vari paesi, si legge nella sentenza.

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