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Cortei antirazzisti in Usa, scontri a Boston e Dallas

Cortei antirazzisti in Usa, scontri a Boston e Dallas (foto d'archivio). KEYSTONE/FR168019 AP/BRANDON WADE sda-ats

(Keystone-ATS) Riemergono e tornano in piazza le ferite dell’America mai del tutto rimarginate: manifestazioni antirazziste da Boston a Dallas dove si registrano scontri e ad Atlanta per rievocare Martin Luther King.

Mentre non cessano polemiche e tensioni sollevate dalle reazioni del presidente Donald Trump ai fatti di Charlottesville, ad oggi ancora determinato a sottolineare le responsabilità di “entrambe le parti” – puntando adesso il dito contro gli “agitatori” – e a difendere il patrimonio storico del Paese, compresi quei simboli ‘sudisti’ dell’America confederata che tornano a infiammare e dividere.

Era già mattina in Svizzera quando la Polizia è intervenuta a Dallas per sedare i tafferugli scoppiati tra un gruppo che chiedeva l’abbattimento delle statue dei Confederati all’interno di un memoriale della Guerra civile e un altro che presidiava la zona in difesa dei monumenti durante uno dei cortei organizzati in queste ore contro i suprematisti bianchi in diverse città degli Stati Uniti, a sud come a nord.

A Boston decine di migliaia di persone hanno manifestato ieri sfidando un raduno di uno sparuto gruppo di ultradestra, costretto poi ad abbandonare frettolosamente la piazza e a evacuare a bordo di furgoni della polizia, sommersi da cori e slogan antirazzisti, ma non senza tafferugli con la polizia conclusi con ben 27 arresti.

Trump ha reagito via Twitter: ha condannato quelli che ha definito “agitatori” contro la Polizia, ha lodato l’operato delle forze dell’ordine e ha “applaudito” i “molti manifestanti a Boston contro intolleranza e odio”, sottolineando che l’America sarà presto “una”. Presto, ma non ancora. Perché la reazione di Trump a Charlottesville ha lasciato il segno, ha esasperato le preoccupazioni all’interno del partito repubblicano con diversi nomi autorevoli che hanno esplicitamente criticato il presidente. E ha destabilizzato ancora la Casa Bianca determinando il licenziamento di Steve Bannon, decisione che ha lasciato basito parte del suo entourage.

È in questo clima che Trump si appresta a rientrare a Washington dal suo Golf Club di Bedminster in New Jersey dopo due settimane di ‘vacanze’ a dir poco caotiche e problematiche.

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