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Profughi bambini, l’Unicef chiede misure più incisive

"Un viaggio letale per l'infanzia". È questo il titolo del rapporto pubblicato martedì con cui l'Unicef lancia un'allerta per sensibilizzare sulla situazione dei minori non accompagnati che dall'Africa arrivano in Europa attraverso il Mediterraneo.

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Abusati, vittime di violenze di ogni genere, sono la categoria più a rischio. Per questo la coordinatrice speciale per la crisi dei migranti e profughi in Europa Afshan Khan chiede “misure stringenti per proteggere i bambini migranti e un sistema di passaggi sicuri”.

Nella relazione si ricorda che dei 181’436 migranti e profughi arrivati in Italia nel 2016, 28’223, ovvero il 16% circa, sono minori, e 9 su 10 di questi sono arrivati sulle coste italiane non accompagnati.

Inoltre, dei 4’579 migranti che nel 2016 si stima siano morti durante la traversata del Mediterraneo, si ritiene che 700 fossero minori. E dei 256’000 profughi individuati dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in Libia a settembre 2016, almeno 28’031 sono donne (11%) e 23’102 (9%) minori, un terzo di questi si ritiene non siano accompagnati.

In particolare l’Unicef mette in guardia Collegamento esternosulle condizioni nei centri di detenzione in Libia, 34 in tutto quelli identificati, 24 gestiti dal governo e 10 dalle milizie.

L’organizzazione spiega di avere accesso a meno della metà dei centri che dipendono dal Dipartimento di governo per la lotta alla Migrazione illegale: in questi luoghi dove la violenza è all’ordine del giorno, mancano cibo, abiti, coperte, e i migranti, compresi i minori sono trattenuti a gruppi di 20 in celle di due metri quadri.

Ben peggiore è invece la situazione nei campi gestiti dalle milizie, a questi Unicef non ha accesso ma sulla base di relazioni di altre agenzie o missioni delle Nazioni Unite vengono definiti “buchi infernali”, spesso luoghi di lavoro forzato, dove la tortura è una pratica comune.

Appello per lo Yemen

La guerra rimane un flagello anche per i bambini dello Yemen, paese di cui si parla poco, ma nel quale la situazione è drammatica, in special modo a causa della fame. Il comitato internazionale della Croce rossa ha diramato un appello urgente, sottolineando come le scorte alimentari saranno sufficienti solo per pochi mesi. 

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