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Giovani per cambiare l’Ucraina, ispirati anche alla Svizzera

La Fondazione Bohdan Hawrylyshyn Foundation ripone grandi speranze in una giovane cittadinanza istruita e attiva per trasformare l'Ucraina in un vero paese europeo democratico e moderno. bhfoundation.com.ua

Come educare una nuova generazione di cittadini attivi interessati alla cosa pubblica in una democrazia alle prime armi? In Ucraina si sta sviluppando un programma ad hoc basato sull'esperienza di altri Stati, tra cui la Svizzera. L'obiettivo è di trasformare il paese ex sovietico in un vero e proprio Stato europeo.

Quando lasciò la nativa Ucraina all’età di 20 anni, Bohdan Hawrylyshyn avrà mai immaginato la carriera di successo che avrebbe fatto e come avrebbe influenzato processi economici e politici globali? È molto improbabile. Eppure è quello che è successo.

Durante la seconda guerra mondiale finì in Germania, dopo di che emigrò in Canada. Dal 1960 vive a Ginevra. Nell’università della città svizzera ha conseguito un dottorato in economia. Poi è diventato membro a pieno titolo del Club di Roma.

Nel frattempo è sorto in lui il desiderio di condividere le sue conoscenze e le sue ricchezze con il paese d’origine, soprattutto alla luce della difficile situazione politica ed economica degli ultimi anni. Così, dopo avere istituito una fondazioneCollegamento esterno di beneficienza, inaugurata il 18 marzo 2010 a Kiev, ha creato un’apposita struttura per promuovere una nuova generazione di cittadini ucraini che partecipi alla gestione della cosa pubblica.

Ma chi sono esattamente questi cittadini? Secondo gli statuti della Fondazione, sono: “professionisti, ucraini patriottici che si preoccupano del bene pubblico, partecipano attivamente alla vita pubblica e politica, capaci di cooperare con gli altri e formare una massa critica di persone in grado di trasformare l’Ucraina”.

Bohdan Hawrylyshyn ha creato la fondazione che porta il suo nome nel 2010 bhfoundation.com.ua

Alla fine del 2012, la Fondazione Bohdan Hawrylyshyn ha avviato un programma a lungo termine denominato “I giovani cambieranno l’UcrainaCollegamento esterno“. Del resto chi altri se non dei giovani istruiti e attivi potrebbero trovare delle soluzioni ai molteplici problemi che affliggono il paese e intraprendere la trasformazione dell’Ucraina in una società veramente europea, caratterizzata da libertà politica, efficienza e trasparenza, con un alto livello di benessere economico, giustizia sociale e un rapporto armonico con la natura?

Politica e pianificazione urbana

“L’idea principale del programma è di mandare giovani ucraini all’estero ad effettuare degli stage per acquisire esperienza, nuove conoscenze e competenze, che possono poi applicare al ritorno in Ucraina”, spiega Olga Melykh, presidente dell’associazione “I giovani cambieranno l’Ucraina”, che fa da tramite tra i partecipanti e l’omonimo programma.

Per queste formazioni sono stati selezionati sei paesi. In primo luogo la Polonia. “Forse non è perfetto”, ma questo paese è “vicino a noi geograficamente e come mentalità. Inoltre ha subito una grande trasformazione tra la fine del periodo sovietico e l’adesione all’Unione europea”, osserva Olga Melykh.

Gli altri paesi sono la Svizzera, l’Austria, la Germania, la Norvegia e la Svezia. “I partecipanti cercano di imparare il più possibile da questi paesi, che sono stati scelti perché hanno società civili ben sviluppate, democrazie funzionanti, sistemi economici efficaci e non un grande divario tra ricchi e poveri. Inoltre, si tratta di società che vivono in armonia con la natura e favoriscono lo sviluppo sostenibile”, aggiunge.

In piccoli gruppi

Il programma inizia con la formazione di gruppi composti di sei o sette giovani, ognuno con conoscenze in un settore particolare, quali l’efficienza energetica, la politica estera, il settore agro-industriale o la pianificazione urbana. In più i partecipanti devono avere la volontà di approfondire queste conoscenze e di metterle successivamente in pratica in Ucraina.

“I partecipanti si scelgono il tema e il paese, studiano le caratteristiche di quest’ultimo, poi vanno sul campo per una settimana per approfondire le conoscenze”, dice Olga Melykh. Frequentano conferenze, seminari e forum e incontrano politici, rappresentanti dell’economia, delle istituzioni e delle organizzazioni non governative. “Noi provvediamo a stabilire le relazioni, in modo che possano entrare in contatto con le ambasciate dei paesi partner in Ucraina, e organizziamo anche incontri con i ministeri competenti in questi paesi”.

Il regolamento fissa tra i 20 e i 35 anni i limiti di età dei partecipanti, i quali devono avere buone conoscenze di base nei rispettivi campi e un livello avanzato di inglese. Ogni gruppo deve comprendere anche tre o quattro studenti che parlano la lingua del paese di studio.

Interessi diversi

I gruppi dovrebbero comprendere persone con interessi diversi. “Se ci concentriamo sulle questioni energetiche, non tutti nel gruppo necessitano una formazione tecnica”, precisa Denys Kutsyi, ex partecipante con un dottorato in scienze tecniche. Faceva parte di un gruppo che si è recato in Germania per studiare questioni di sviluppo energetico.

“L’obiettivo del nostro gruppo era di capire il legame tra i diversi settori. Ad esempio capire come le questioni energetiche influenzano la società, come sono collegate l’economia e l’energia. Dopo di che, abbiamo esaminato tutte le informazioni raccolte e analizzato come si potrebbero implementare determinate cose in Ucraina”, racconta Denys Kutsyi.

Esperienza svizzera

I viaggi di studio sono interamente finanziati dalla Fondazione Bohdan Hawrylyshyn. “Il nostro compito è organizzare e preparare i viaggi”, puntualizza Olga Melykh. Finora, sono stati organizzati oltre 50 gruppi ed i risultati cominciano già a farsi vedere.

Ecco due esempi tra altri: un ex partecipante è ora viceministro dell’ambiente e sta attuando l’esperienza europea sul territorio ucraino. Un altro lavora come consulente in pianificazione urbanistica presso l’ufficio del sindaco di Kiev.

Altri sviluppi

Un gruppo ha visitato la Svizzera alla fine del 2014, con l’obiettivo di studiare le peculiarità della sua politica interna ed estera. “Ci interessavano il decentramento e la democrazia diretta. Ci chiedevamo costantemente cosa l’Ucraina potrebbe imparare dalla Svizzera, quali poteri dovrebbero essere trasferiti alle regioni e in che modo”, afferma Paul Cherkashyn, che dirige l’associazione “Iniziativa diplomatica giovanile”.

Con il suo gruppo, ha visitato a Berna il Ministero svizzero degli affari esteri e il Palazzo federale, sede del parlamento e del governo. A Zurigo ha invece seguito una conferenza all’università sul perché la Svizzera mantiene ancora la neutralità ed è stato al Politecnico federale. Infine si è informato sul sistema educativo elvetico.

Secondo Paul Cherkashyn, l’Ucraina potrebbe trarre insegnamenti dall’esperienza svizzera. In particolare, dal sistema di formazione duale – che coniuga formazione teorica nella scuola con quella pratica in azienda – “grazie al quale in Svizzera il tasso di disoccupazione giovanile è molto basso”.

Federalismo e democrazia diretta

Naturalmente, l’esperienza europea non può essere trapiantata tale e quale, senza tener conto delle tradizioni politiche, storiche e culturali dell’Ucraina.

Per un’altra partecipante del gruppo che ha effettuato il viaggio di studio in Svizzera, Marina Kabak, laureata in relazioni internazionali, l’Ucraina potrebbe imparare dalla Confederazione in materia di federalismo. Questo decentramento porta alla “libertà, a una maggiore efficienza e, soprattutto, al coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi politici”, afferma.

A suo parere, l’Ucraina dovrebbe seguire l’esempio svizzero, “aumentando i poteri delle autorità locali e dando ai cittadini la possibilità di influenzare i processi politici direttamente attraverso iniziative popolari e referendum”. L’Ucraina dovrebbe però attuare il modello elvetico “tenendo conto del fatto che il federalismo in Svizzera è nato nel corso dello sviluppo storico della Confederazione e non è stato imposto dall’alto”.

Anche Olga Melykh rileva la necessità di decentralizzare. “Se non si trasferisce potere a livello locale, non si farà mai alcun passo avanti. È come l’ottimizzazione dei processi economici. È altamente inefficiente se il centro decide a quale regione a dare soldi senza sapere cosa accade sul posto”.

Stimolare i giovani alla cittadinanza attiva

Olga Melykh si rallegra soprattutto del fatto che molte idee raccolte dai partecipanti durante le visite di studio all’estero ora vengano messe in atto.

“Cerchiamo in diversi modi di stimolare i partecipanti anche dopo la conclusione di ogni singolo progetto. Per esempio, se non riescono ad ottenere che le autorità agiscano su una particolare questione, noi li incoraggiamo a candidarsi loro stessi al governo locale. In primo luogo, per farlo quando sono giovani e attivi, e in secondo luogo, agire a livello locale è generalmente più facile”.

Nel suo discorso all’inaugurazione della Fondazione, Bohdan Hawrylyshyn ha previsto che nei prossimi 20 anni l’Ucraina vivrà una trasformazione in tutti i campi. “Questa è una sfida per la nuova generazione, per la nuova élite politica e sociale, che, mi auguro, lavorerà per il bene della società”. 

(Traduzione e adattamento: Sonia Fenazzi)

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