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Disfatta per «Avanti»

Il popolo non vuole un ulteriore ampliamento della rete stradale Keystone Archive

I risultati smentiscono il parlamento: il popolo ha detto no con fermezza al controprogetto parlamentare sull'ampliamento della rete stradale «Avanti».

Anche su affitti e internamento dei criminali pericolosi il popolo non segue governo e Assemblea federale.

La maggioranza dei cittadini è automobilista eppure il voto nella maggioranza dei cantoni indica un chiaro rifiuto al progetto di sviluppo della rete stradale nazionale.

Il progetto – il punto più interessante del programma di questo appuntamento alle urne – voleva dare sollievo a chi, dietro al volante del proprio veicolo, rimane bloccato negli ingorghi delle ore di punta.

Si tratta del controprogetto ad un’iniziativa popolare «Avanti», elaborato dal parlamento. L’iniziativa, promossa dalle lobby degli automobilisti e autotrasportatori, voleva il raddoppio del tunnel autostradale del Gottardo e la costruzione di corsie supplementari là dove gli imbottigliamenti si susseguono con regolarità. Toccati sono soprattutto gli accessi autostradali ai grossi centri urbani.

Il controprogetto non prevedeva solamente dei miglioramenti alla rete stradale nazionale, ma integrava anche i trasporti pubblici e il traffico delle agglomerazioni. Eppure il popolo non sembra aver seguito la maggioranza del parlamento.

In nessun cantone – e attualmente sono stati scrutinati i voti di oltre la metà dei 26 cantoni – il progetto da 30 miliardi di franchi da spendere in 20 anni ha trovato il sostegno popolare.

La modifica costituzionale ha dunque già mancato la necessaria doppia maggioranza del popolo e dei cantoni. Con un risultato schiacciante, che secondo le proiezioni sarebbe superiore al 60%, il progetto è da ritenersi affossato.

Tassi ipotecari alle ortiche

Se uno svizzero su due possiede un’automobile, bisogna aggiungere che il 70% dello stesso popolo abita in un appartamento in affitto. Anche in questo caso i cittadini sono stati chiamati a votare un controprogetto ad un’iniziativa popolare («Per pigioni corrette») che chiedeva una maggiore protezione degli inquilini e il calcolo dell’affitto su una media quinquennale dei tassi d’interessi. Questa prima proposta, passata al voto nel 2003, non ha trovato il favore della maggioranza dei cittadini.

La revisione di una serie di articoli legislativi avrebbe sancito la fine del rapporto tra tassi ipotecari e affitti. Il legame attuale porta a degli innalzamenti improvvisi a seconda della situazione congiunturale. Con la proposta, le pigioni avrebbero seguito il costo della vita.

Altra innovazione di peso: una statistica avrebbe definito un margine di paragone. Tutti gli affitti più alti del 15% quelli paragonabili sarebbero stati dichiarati «abusivi».

È proprio questo nuovo metro che ha fatto scendere in piazza le organizzazioni degli inquilini che hanno fatto ricorso al referendum. I risultati provvisori sembrano che i loro argomenti siano stati vincenti: in tutti i cantoni scrutinati fin ora, si delinea un no alla revisione.

Criminali pericolosi internati a vita

L’ultimo oggetto in votazione ha una forte valenza emozionale. Si tratta infatti di un’iniziativa popolare lanciata dai parenti di vittime di pluriomicidi. Il nome dell’iniziativa – «Internamento a vita per criminali sessuomani o violenti estremamente pericolosi e refrattari alla terapia» – riassume da solo il traguardo.

Le promotrici – due donne indipendenti che con un vero «tour de force» hanno percorso il paese in lungo e in largo – volevano una migliore protezione della società dagli elementi pericolosi e di evitare le ricadute in caso di liberazione.

Governo e il parlamento ritengono che con la revisione del Codice penale – che entra in vigore nel 2005, al più tardi nel 2006 – si è già data una risposta confacente ai tragici casi che hanno portato al lancio dell’iniziativa.

Ma il popolo sembra contraddire anche in questo caso la maggioranza parlamentare: attualmente solo il cantone di Basilea città ha seguito il consiglio di voto ufficiale.

Si delinea dunque un freno popolare alla maggioranza dell’Assemblea federale in tutte e tre le questioni passate alle urne. La partecipazione, che in numerosi cantoni supera il 50%, sottolinea l’interesse risvegliato dall’appuntamento.

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Si è votato sul controprogetto «Avanti» che prevedeva un investimento di 30 miliardi in 20 anni per migliorare la rete stradale, intervenendo anche su traffico urbano e mezzi pubblici. Controverso era il raddoppio del traforo del Gottardo. Il popolo ha detto no.

La revisione del diritto di locazione intendeva separare gli affitti dai tassi ipotecari e inserire un nuovo indice statistico. Questo nuovo strumento ha fatto impugnare il referendum da parte delle associazioni degli inquilini. Con successo.

Carica d’emozioni è l’iniziativa popolare che vuole internare a vita i criminali pericolosi. Gli esperti ritengono che la proposta non sia lo strumento giusto per raggiungere una maggiore sicurezza. Il popolo non è della stessa opinione.

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