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Disturbi somatoformi non escludono rendite AI

(Keystone-ATS) Il Tribunale federale ha modificato la giurisprudenza sulle rendite di invalidità a chi soffre di “disturbi somatoformi dolorosi”: i casi dovranno essere valutati singolarmente; non si partirà più dal principio che i problemi possono essere superati con la volontà.

I disturbi somatoformi sono caratterizzati dalla presenza di sintomi fisici come i disturbi organici, anche se derivano da cause psichiche.

Le sentenze emesse finora dall’Alta Corte di regola escludevano la concessione di una rendita AI a persone che soffrono di sintomatologie dolorose senza una causa organica obiettiva ( i cosiddetti disturbi somatoformi dolorosi). Si partiva dal principio che questo tipo di dolori è superabile con un sforzo.

Una nuova sentenza ora modifica questa pratica. Il TF – spiega un suo comunicato – ha tenuto conto dell’esperienza accumulata negli ultimi anni e delle critiche formulate da medici e giuristi. D’ora in poi la reale capacità lavorativa di un malato dovrà essere valutata in maniera più globale, tenendo conto delle circostanze particolari. La valutazione dovrà essere effettuata sulla base di un catalogo di indizi legati ai disturbi psicosomatici. L’onere della prova rimane a carico dell’assicurato.

Bisognerà tener maggiormente conto degli effetti di questi disturbi sulle capacità del paziente a svolgere il suo lavoro e i compiti della vita quotidiana. La valutazione dovrà prendere in considerazione anche le risorse personali dell’interessato, la sua personalità e il contesto sociale in cui vive, precisa ancora il comunicato.

La sentenza che ha condotto a un cambiamento della giurisprudenza riguarda il caso di una madre di sei figli che ha interrotto l’attività di cuoca e chiesto una rendita AI perché soffre di dolori lombari, insonnia e esaurimento. Il TF ha annullato il rifiuto di concedere la rendita e ordinato al Tribunale amministrativo del canton Zugo di riesaminare il caso e ordinare una nuova perizia.

Diritto e medicina dovranno collaborare per mettere a punto un catalogo di indizi per definire questi disturbi, conclude il TF. I disturbi somatoformi compromettono il funzionamento di un organo senza che possa essere accertata alcuna patologia e posso riguardare qualsiasi organo o apparato. Vengono descritti a volte in modo specifico (dolore acuto al cuore, bruciore durante la minzione, cefalea), altre volte possono essere vaghi (sensazione di nausea, pesantezza all’addome, dolori diffusi).

(sentenza 9C_492/2014 del 3 giugno 2015)

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