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I nuovi contadini salveranno l’agricoltura svizzera?

Ortaggi
Oggigiorno l'80% della produzione agricola viene assorbita dai grandi distributori. Keystone

Ogni giorno in Svizzera si chiudono quattro aziende agricole. Una lenta agonia che potrebbe forse venir frenata con nuovi modelli partecipativi di vendita diretta e con la rinuncia alla distribuzione di massa.

Nel 1996 in Svizzera vi erano ancora quasi 80’000 aziende agricole. Oggi il loro numero si è ridotto a poco più di 50’000. Nel contempo si assiste ad una crescente concentrazione: in 20 anni è quasi raddoppiato il numero di tenute agricole con oltre 30 ettari di terreno. 

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Oggi, bisogna spesso essere ottimisti per riprendere in mano l’azienda agricola dei genitori o dare avvio ad una nuova attività in questo settore. Tra coloro che osano lanciarsi in questa direzione, alcuni lo fanno adottando un “modello commerciale” radicalmente diverso dalla maggior parte degli altri agricoltori: vendono i loro prodotti direttamente ai consumatori, invece di passare attraverso i grandi distributori, che accaparrano circa l’80% della produzione agricola svizzera.

Si sta quindi sempre più sviluppando un’offerta di cesti con prodotti stagionali o biologici, sul modello dell’economia partecipativa. I clienti firmano un contratto con i produttori e ricevono regolarmente i loro prodotti locali. 

Un esempio si trova nella campagna ginevrina, dove Thomas Descombes ha iniziato l’attività agricola dieci anni fa. Per finanziare il suo progetto, ha fatto appello alle donazioni nella regione. “Ho proposto un contratto alle persone interessate ai miei prodotti. Io coltivo e loro ricevono regolarmente i miei cesti di ortaggi”, spiega il contadino. La sua iniziativa ha avuto successo. Oggi intende creare un supermercato partecipativo con altri agricoltori. 

Un altro caso è quello del cantone di Turgovia, dove Guido Leutenegger ha creato un’azienda di allevamento, i cui clienti sono tutti soci. Ad esempio, possono investire per l’acquisto di una vacca al prezzo di 1250 franchi. In cambio ricevono all’anno 350 franchi di carne per una durata di cinque anni. Alla fine risparmiano 500 franchi. Il contadino ha iniziato nel 1990 con due galline e una vacca. Oggi è riuscito a moltiplicare la sua produzione per mille.

Traduzione di Armando Mombelli

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