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Etiopia: riesplode violenza etnica, intoppo premier riformista

Il primo ministro Abiy Ahmed condanna la violenza etnica esplosa in Etiopia, con quasi 30 morti negli ultimi quattro giorni. KEYSTONE/AP/MULUGETA AYENE sda-ats

(Keystone-ATS) Riesplode la violenza etnica in Etiopia, con quasi 30 morti negli ultimi quattro giorni: un primo serio grattacapo per il giovane premier riformista, Abiy Ahmed, che ha avviato un processo di riconciliazione nazionale.

Ahmed, dopo aver messo fine al pluridecennale conflitto con l’Eritrea, potrebbe trovarsi un focolaio di guerra civile in casa.

Lo scorso fine settimana ha registrato almeno 23 morti nei dintorni di Addis Abeba. Sabato persone di etnia Tigrina e Amhara e di altre minoranze sono state attaccate e linciate, presumibilmente da bande violente di Oromo.

Quest’ultima, con il 34%, ha la maggioranza relativa fra i gruppi etnici etiopici, ma da sempre discriminata, almeno fino ad aprile, quando Ahmed è divenuto il primo capo di governo Oromo nella storia etiopica.

Le scorribande sono avvenute ai margini di una altrimenti pacifica manifestazione di giubilo per il ritorno dall’esilio dei dirigenti dell’ex gruppo ribelle Fronte di liberazione Oromo (Olf), su disposizione del governo, che ha anche liberato prigionieri politici e promosso un processo di riconciliazione.

Domenica ne è seguita una grande protesta a Meskel Square, nel centro di Addis Abeba, per chiedere giustizia e la fine delle violenze etniche dopo le scorribande di sabato: la polizia ha cercato di disperderla e, quando sono scoppiati violenti scontri, ha aperto il fuoco e sull’asfalto sono rimasti cinque morti. Nel frattempo, oltre 700 persone sono state fermate dalla polizia in relazione ai pogrom di sabato.

“Il primo ministro Abiy Ahmed condanna con forza le uccisioni e gli atti di violenza contro cittadini innocenti…Questi attacchi vigliacchi sono una grave preoccupazione per l’unità e la solidarietà del nostro popolo e riceveranno una risposta adeguata”, ha dichiarato a caldo il portavoce del premier, Fitsum Arega.

Ma per la prima volta da quando è salito al potere, all’inizio di aprile, il 42enne Abiy Ahmed è diventato bersaglio di critiche per il riesplodere delle violenze etniche, mentre si moltiplicano le richieste perché ripristini l’ordine pubblico.

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