Prospettive svizzere in 10 lingue

Una Svizzera meglio formata ma più brizzolata

In un secolo la percentuale della popolazione di oltre 65 anni è triplicato, salendo dal 6% al 18%. Keystone

I primi risultati del censimento della popolazione 2010-2014, presentati lunedì dall'Ufficio federale di statistica (UST), ritraggono una popolazione svizzera sempre più numerosa e meglio formata, ma anche con una percentuale più alta di anziani. 

Tra le indicazioni di maggior rilievo del censimento vi è innanzitutto questo dato: la popolazione svizzera è più che raddoppiata in 80 anni, passando da 4,1 milioni nel 1933 a 8,3 nel 2015. 

Questa crescita è stata però molto diversa a seconda delle regioni e del loro grado di attrattività economica. Zurigo, con quasi 1 milione e mezzo di abitanti, è il cantone più popolato del paese. Seguono Berna, con più di un milione di anime e Vaud con oltre 760’000 abitanti. 

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Nel 2014 la Svizzera contava 100’000 donne in più degli uomini. Le donne sono quasi ovunque più numerose – salvo in alcuni cantoni della Svizzera centrale e nord-orientale, come Glarona, Turgovia e i due Appenzello. 

Gli stranieri rappresentano oggi quasi un quarto della popolazione residente permanente. Ma, ancora una volta, la loro proporzione varia notevolmente tra i Cantoni. I cittadini stranieri sono più numerosi a Ginevra (41%), Basilea Città (35%) e Vaud (33%). All’altra estremità della classifica troviamo Appenzello Interno, con solo l’11% di residenti stranieri, seguito da Giura, Nidwaldo e Obvaldo con circa il 15%. 

L’invecchiamento della popolazione risulta chiaramente da questi dati: nel 1900 le persone di età inferiore a 20 anni rappresentavano il 40% della popolazione. Oggi, questa percentuale è scesa al 20%. Allo stesso tempo, la percentuale di coloro che hanno oltre 65 anni è triplicato, salendo dal 6% al 18%. 

Secondo il rapporto dell’OFS, la percentuale di anziani rispetto all’insieme della popolazione continuerà ad aumentare nei prossimi decenni.

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Un altro dato di rilievo: l’aumento generalizzato del livello d’istruzione registrato negli ultimi decenni. Questo fenomeno è dovuto in gran parte alle donne, sempre più presenti nel scuole universitarie e superiori. 

Nel 1970, solo il 4% delle donne aveva un titolo di livello universitario, contro il 22% di oggi. Oggigiorno, tra uomini e donne, quasi un terzo della popolazione ha seguito una formazione di livello superiore, contro l’8% nel 1970. 

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Un ulteriore riscontro interessante: mentre la quota di coloro che padroneggiano una o più lingue non nazionali è esploso tra il 1910 e il 2014, le lingue nazionali hanno conosciuto un’evoluzione alterna in quest’ultimo secolo. La percentuale di germanofoni è salita dal 64% nel 1910 al 73% nel 1941, per poi scendere gradualmente fino al 63% nel 2014. 

I francofoni sono costantemente diminuiti tra il 1910 e il 1980, passando dal 21% al 18%. Da allora, si è registrata una controtendenza: nel 2014, il francese era la lingua principale del 23% della popolazione. L’italiano ha segnato una forte progressione dal 1950 al 1970, in seguito alla forte immigrazione dalla Vicina Penisola, per poi stabilizzarsi all’8% della popolazione. 

Infine, solo lo 0,5% della popolazione svizzera parla ancora il romancio oggigiorno, contro l’1% nel 1910. Il numero di persone che parlano la quarta lingua nazionale – circa 40.000 – è rimasto stabile dagli anni 1970.

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Traduzione di Armando Mombelli

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