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FFS: tema ubicazione Officine Bellinzona di stretta attualità

FFS: tema ubicazione Officine Bellinzona di stretta attualità (foto d'archivio). KEYSTONE/KARL MATHIS sda-ats

(Keystone-ATS) Il tema delle Officine di Bellinzona torna di stretta attualità: le FFS stanno valutando congiuntamente con il Canton Ticino la costruzione di un nuovo stabile, i cui spazi potrebbero essere individuati nella regione.

L’area attualmente occupata potrebbe dal canto suo godere di una rivalorizzazione.

Il dossier – informa un comunicato diramato dalle FFS, che oggi hanno tratto un bilancio dopo i primi otto mesi dall’apertura della galleria di base del San Gottardo – riveste un ruolo all’interno della Prospettiva Generale Ticino. Così è definito il programma di lavoro firmato da governo cantonale e FFS lo scorso mese di dicembre, i cui attuali sviluppi saranno discussi nel dettaglio con il Consiglio di Stato nell’incontro previsto domani.

La valutazione di possibili luoghi sostitutivi per le officine – i cui numerosi metri quadrati fanno gola per possibili sviluppi urbanistici – “rappresenta senz’altro un’importante sfida”, scrivono le Ferrovie federali. Gli investimenti previsti sono considerevoli: questo rende essenziale un finanziamento da parte delle FFS ma anche da parte di Cantone e Confederazione.

Le discussioni con l’esecutivo ticinese verteranno anche sui piani d’azione con orizzonte 2020, tra cui vengono citati l’Elettrodotto Leventina, il nodo intermodale di Locarno, il tram-treno nel Vedeggio e la Ferrovia Mendrisio-Varese, spostando infine lo sguardo oltre il 2020, con il settore sud della stazione di Lugano e l’hub di mobilità presso la stessa.

Con la messa in esercizio della galleria di base del Monte Ceneri nel 2020 e con la conseguente riduzione dei tempi di percorrenza tra Lugano e Bellinzona (che scenderanno da circa 30 a 14 minuti) e tra Lugano e Locarno (che si ridurranno da circa un’ora a 31 minuti) si assisterà alla nascita della “Città Ticino”, scrivono le FFS.

Vi saranno notevoli miglioramenti per il traffico passeggeri così come per quello merci, che beneficerà dei lavori svolti sull’asse ferroviario ticinese tra il 2017 e il 2020, come l’innalzamento delle gallerie, il cosiddetto corridoio di 4 metri, o i binari a 750 metri che permetteranno quindi il transito di treni più alti e più lunghi sull’asse nord-sud.

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