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Fisco, scambio automatico anche con Arabia Saudita, commissione

(Keystone-ATS) L’Arabia Saudita va sostenuta nel processo di modernizzazione della sua normativa in materia di mercati finanziari. È l’opinione della Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (CET-S).

La CET-S è favorevole allo scambio automatico di informazioni in materia fiscale anche col paese arabo.

Dopo che il Parlamento ha approvato lo scambio automatico con 38 Stati, il Consiglio federale propone ora di estendere questo standard ad altri 41, tra cui figura l’Arabia Saudita. Durante la sessione autunnale, il Consiglio nazionale non era entrato in materia su questa intesa ed aveva rinviato al Governo l’accordo con la Nuova Zelanda.

Ebbene, stando a una nota odierna dei Servizi parlamentari, la CET-S è entrata nel merito di tutti i 41 decreti presentati dall’esecutivo, compreso quello sull’Arabia Saudita. Quanto alla Nuova Zelanda, la CET-S si esprimerà definitivamente solo il 2 novembre.

In merito a questo paese, il Nazionale non è di per sé contrario allo scambio automatico, ma vorrebbe che il Consiglio federale negoziasse col governo di Wellington allo scopo di concludere una convenzione di sicurezza sociale volta a proteggere i pensionati svizzeri che vivono in questo Paese. Da qui il rinvio dell’oggetto al governo.

Diversamente dal Nazionale, durante la discussione particolareggiata la CET-S ha inoltre stralciato il passo secondo cui occorre ottenere livelli soddisfacenti in materia di impedimento della corruzione. La CET-S, indica la nota, “ritiene che questo passo non solo sia formulato in modo poco chiaro, ma che con il riferimento al rispetto del principio di specialità risulti altresì superfluo”.

La lista degli Stati con cui Berna intende scambiare automaticamente informazioni fiscali comprende Paesi come la Cina, la Russia, l’India, il Brasile, l’Indonesia, il Messico, la Colombia, l’Argentina, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, non certo ai primi posti per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani oppure conosciuti per l’alto grado di corruzione. Da qui la forte opposizione dell’UDC durante i dibattiti alla Camera del popolo. Gli Stati, dal canto loro, affronteranno questo dossier durante la prossima sessione invernale.

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