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Forte calo dell’impiego bancario in Svizzera al primo semestre

Martin Hess (foto d'archivio) Keystone/STEFFEN SCHMIDT sda-ats

(Keystone-ATS) Se il settore bancario elvetico registra buoni risultati, le misure di risparmio si sono tradotte in un forte calo dell’impiego in Svizzera nel primo semestre 2016.

A livello nazionale, gli effettivi delle banche sono diminuiti del 4,1% da gennaio, tagli che hanno interessato soprattutto i grandi istituti.

Nei primi sei mesi dell’anno si sono contati quindi 3’454 occupati in meno, come evidenziato da un sondaggio condotto dall’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) nel corso dell’estate. Al termine del primo semestre il tasso di disoccupazione del settore si elevava al 2,7%, in ogni caso al di sotto della media svizzera del 3,1%.

All’estero le banche elvetiche hanno invece assunto 6’750 persone al netto del personale in uscita. Una tendenza preoccupante “quanto alla capacità d’esportazione della piazza finanziaria svizzera”, ha sottolineato oggi ai media a Zurigo Martin Hess, responsabile della politica economica in seno all’ASB, che vorrebbe invertire la tendenza migliorando le condizioni quadro.

L’anno scorso il personale (in equivalenti a tempo pieno) è diminuito di 1’012 unità a 103’041 (-1,0%). A una parte preponderante di tale calo hanno contribuito le banche estere, con una riduzione di 2’036 posti di lavoro, pari all’11,2% del proprio organico, indica il barometro bancario 2016 pubblicato oggi dall’ASB.

Nell’anno in rassegna, anche il numero di banche operative in Svizzera si è ridotto da 275 a 266. Da queste cessazioni di attività sono stati interessati in particolare gli istituti a controllo estero (-8 unità).

“L’evoluzione è comparabile a quella osservata in altri Paesi europei”, ha rilevato Hess. Sul lungo termine la Svizzera ha perso il 21% dei suoi stabilimenti dal 2005 al 2015, la Francia il 45% e il Regno Unito il 9,5%.

Buoni risultati

Nonostante il contesto nazionale e internazionale impegnativo le banche attive in Svizzera si distinguono però per uno stato di estrema solidità, secondo l’ASB. Nel 2015 hanno infatti potuto accrescere il proprio risultato operativo del 5% rispetto all’anno prima a 64,6 miliardi di franchi.

Nel segmento della gestione patrimoniale transfrontaliera, la piazza finanziaria elvetica si è riconfermata la numero uno, con una quota di mercato globale del 25%.

Il settore bancario ha contribuito anche nel 2015 in misura determinante al benessere della Svizzera, generando circa il 6% della creazione di valore dell’intera economia. Nel complesso le banche hanno conseguito un utile annuo aggregato di 15,8 miliardi di franchi (2014: 7,4 miliardi), hanno dato occupazione a oltre 103’000 persone (in equivalenti a tempo pieno) e versato imposte sui proventi e sugli utili per complessivi 2,2 miliardi (-12,3%), ha precisato l’ASB.

A fine 2015 le banche in Svizzera gestivano patrimoni per complessivi 6567,6 miliardi di franchi. Rispetto all’anno precedente, i patrimoni dei clienti nazionali sono cresciuti di 74,3 miliardi (+2,3%), mentre quelli dei clienti esteri sono diminuiti di 162,5 miliardi (-4,8%). Nel complesso si è pertanto evidenziata una riduzione di 88,2 miliardi (-1,3%), riconducibile prevalentemente a effetti di cambio.

L’erogazione di crediti a favore di aziende e privati si è riconfermata su livelli invariati: sul mercato nazionale è stato pari a 1’076,4 miliardi, con un moderato incremento (+0,4%) rispetto all’anno precedente. La crescita dei crediti ipotecari nazionali (+2,6%) ha evidenziato l’anno scorso un rallentamento rispetto ai due anni precedenti (2013: +4,2%, 2014: +3,6%). Tale andamento è presumibilmente imputabile anche ai provvedimenti adottati dalle banche in ambito ipotecario, tra cui gli adeguamenti apportati all’autodisciplina, ha spiegato l’ASB.

Numerose le sfide

Nel 2015 le banche in Svizzera sono state chiamate ad affrontare numerose sfide come il perdurare dello scenario caratterizzato da tassi d’interesse ai minimi storici e la forte concorrenza. Inoltre il complesso quadro normativo in materia di fondi propri o trasparenza fiscale ha comportato un aumento esponenziale dei costi.

Il fatto che la maggior parte degli istituti riesca comunque a conseguire utili di tutto rispetto anche in un contesto così complesso depone a favore della resistenza alle crisi e della capacità di cambiamento delle banche elvetiche, secondo l’ASB.

Il Barometro bancario, pubblicato con cadenza annuale dall’ASB, comprende una sintesi dei principali parametri e sviluppi della piazza bancaria elvetica. Questo documento si basa sulle cifre della Banca nazionale svizzera (BNS) e sugli elementi tratti da sondaggi condotti direttamente presso gli istituti membri.

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