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Fra vent’anni più auto, più camion, più aerei

Secondo lo studio Delphi, fra vent'anni il volume del traffico merci su strada aumenterà in Svizzera del 40 percento rispetto a quello odierno. Keystone / Martin Ruetschi

In Svizzera la mobilità continuerà ad aumentere entro il 2020 e tutti i mezzi di trasporto continueranno a svilupparsi. Lo prevede la ricerca denominata Delphi, pubblicata giovedì a Berna dall'Ufficio federale dello sviluppo territoriale.

Gli esperti consultati per la realizzazione del documento, oltre un centinaio, pensano che entro il 2020 il trasporto pubblico dei viaggiatori su strada e su ferrovia supererà il 30 percento, mentre quello relativo al traffico aereo raggiungerà quasi il 60 percento. Il traffico motorizzato privato registrerà un aumento del 20 percento.

Nel medesimo lasso di tempo le prestazioni di traffico, nel settore merci su strada, aumenteranno del 40 percento, mentre quelle ferroviarie ed aeree del 50 percento. Secondo il parere dei partecipanti al sondaggio Delphi, gli sforzi già iniziati, per il trasferimento del traffico motorizzato privato sui mezzi pubblici e del trasporto merci su rotaia, «daranno i loro frutti».

Gli esperti credono invece poco nella realizzazione, anche soltanto parziale, di Swissmetro. Le possibilità del treno sotterraneo a grande velocità, attraverso la Svizzera, appaiono «scarse». Entro il 2020 ritengono addirittura che Swissmetro non sarà più un tema della politica dei trasporti.

Anche nel 2020 la tipica automobile avrà un motore a benzina. Tuttavia «l’auto-3-litri» non corrisponderà ancora allo standard. Il consumo medio di benzina si situerà tra i 3 e gli 8 litri ogni 100 chilometri percorsi. Il parco veicoli continuerà ad aumentare, tanto da registrare 500 automobili ogni 1.000 abitanti, contro le 450 di oggi.

In questo senso, per gli esperti le conseguenze del traffico sull’ambiente non si discosteranno, in maniera sostanziale, da quelle odierne. È quasi certo che l’impatto sonoro del traffico aereo sarà però superiore.

Nell’ambito della sicurezza del traffico, con ogni probabilità si dovranno prendere nuovi provvedimenti. Gli esperti affermano che senza ulteriori sforzi non si potranno realizzare sostanziali miglioramenti su nessun vettore di trasporto.

I costi dei trasporti probabilmente aumenteranno di un buon 25 percento per il traffico motorizzato privato, del 20 percento circa per il trasporto pubblico dei viaggiatori e per il trasporto merci su rotaia e infine di un abbondante 40 percento per il trasporto merci su strada.

Tuttavia il finanziamento, rispetto alla situazione odierna, corrisponderà meglio al principio di causalità. Infatti, entro il termine previsto dal sondaggio, il 50-60 percento dei costi esterni potranno essere internalizzati.

Pronte le reazioni al Rapporto annuale dell’Ufficio federale delle strade sul’evoluzione dei trasporti da qui al 2020. Per l’Associazione traffico e ambiente (ATA), l’aumento del traffico motorizzato è frutto di una «mancata» politica dei trasporti e Berna deve assumersi le sue responsabilità. Secondo l’ATA la Svizzera paga la politica del «tutto all’automobile». Costruire strade per tenere sotto controllo la valanga di vetture non ha mai dato frutti in nessuna parte e potrebbe, anzi, portare il Paese in un ingorgo.

L’aumento del 30 percento del traffico viaggiatori è realistico, secondo le Ferrovie federali e per quello merci è prevedibile che raggiunga il 50 percento, dice il portavoce delle FFS Christian Kräuchi.

Contro i limiti dell’attuale sistema stradale elvetico, il Touring Club ricorda che la risposta è la sua iniziativa«Avanti», che chiede il raddoppio della galleria del San Gottardo.

swissinfo e agenzie

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