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Francia: Emmanuel Macron è il nuovo presidente

Il neo presidente Emmanuel Macron KEYSTONE/AP AFP POOL/LIONEL BONAVENTURE sda-ats

(Keystone-ATS) Emmanuel Macron è il nuovo presidente francese. L’esponente del movimento “En Marche!” ottiene, in base alle ultime proiezioni, il 65,8% dei voti. Sconfitta dunque la leader del Front National Marine Le Pen che raccoglie il 34,2% dei suffragi.

La partecipazione è stata del 74,7%. Con oltre il 25%, l’astensionismo raggiunge un record storico dal 1969. È invece record assoluto di schede bianche, il 12%.

Nel discorso pronunciato dal suo quartier generale, il presidente eletto ha rivolto un “saluto repubblicano” a Marine Le Pen. Emmanuel Macron si è poi rivolto alla nazione: “Non nego le difficoltà economiche, sociali, l’abbattimento morale”, “sono cosciente delle divisioni che hanno portato a voti estremi” e “le rispetto”.

“Sarò all’ascolto di tutti i francesi”, ha detto Macron in una dichiarazione in cui è apparso emozionato e solenne nel tono utilizzato. “Voglio garantire l’unità della nazione”, ha aggiunto.

Macron ha poi affermato di voler difendere l’Europa, “la comunanza di destini che si sono dati i nostri popoli”. “Ricostruirò il legame tra l’Europa e i popoli che la compongono, tra l’Europa e i suoi cittadini”. Emmanuel Macron ha anche affermato che la Francia si impegnerà fortemente contro il cambiamento climatico e che lotterà contro il terrorismo, sia in patria che a livello internazionale.

Parlando poco dopo l’annuncio dei risultati, Marine Le Pen ha ammesso la sconfitta e affermato di aver telefonato a Macron per congratularsi. “Gli ho fatto gli auguri per le immense sfide che si troverà di fronte”, ha affermato.

La leader del Front National ha poi detto che il suo è un “risultato storico” che “pone il fronte patriottico come prima forza d’opposizione”. “Voglio rassicurare i francesi che hanno scelto di darmi il loro voto. Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito e hanno fatto una scelta coraggiosa e fondamentale”, ha aggiunto.

Marine Le Pen, subito dopo l’annuncio dei risultati delle presidenziali, ha annunciato di voler “proporre una trasformazione profonda del movimento”, che potrebbe anche cambiare nome. “Una nuova forza politica – ha detto ai militanti e ai giornalisti in una breve dichiarazione – è più che mai necessaria per il futuro del nostro Paese”.

Anche il presidente uscente François Hollande ha chiamato Emmanuel Macron per “congratularsi vivamente” per l’elezione all’Eliseo. La sua “ampia vittoria” dimostra che “una grande maggioranza dei nostri concittadini ha voluto riunirsi intorno ai valori della Repubblica segnando il loro legame all’Unione europea e all’apertura della Francia nel mondo”, ha scritto Hollande in una nota.

E il primo impegno pubblico di Emmanuel Macron sarà domani proprio al fianco di Hollande all’Arco di Trionfo, per le celebrazioni dell’8 maggio, anniversario della vittoria degli Alleati sulla Germania nazista. Lo ha annunciato l’Eliseo.

Hollande, che ha avuto Macron prima come consigliere economico all’Eliseo, poi come ministro, non incontra pubblicamente il suo successore dallo scorso agosto, quando Macron – allora ministro dell’Economia – decise di lasciare il governo in disaccordo con la linea politica.

In Francia vince dunque l’Europa

Di fronte al bivio tra populismo e nazionalismo da un lato e l’incerto e faticoso cammino della vecchia Europa dall’altro, gli elettori francesi hanno dunque scelto la seconda strada dando fiducia a un trentanovenne nuovo della politica, fuori dagli schemi classici dei vecchi partiti e che presenta una formula politica che è un mix di dottrine liberiste moderate in economia e rivisitazioni progressiste per gli aspetti sociali.

La Francia manda quindi a casa Marine Le Pen. Per questa volta. Ma ci sarà un’altra occasione perché la sconfitta è, in fondo, sufficientemente onorevole e la sua presenza sta diventando “normale” nel panorama politico francese. E’ quello che lei vuole e che sta ottenendo caparbiamente elezione dopo elezione.

Ma, soprattutto, la Francia di oggi manda all’Eliseo Emmanuel Macron, un giovane che è stato ministro del governo Hollande, da cui è fuggito quando ha fiutato l’aria che tirava, che ha lavorato per un banchiere come Rothschild ma che ha sempre voluto la bandiera blu dell’Europa accanto a se in qualsiasi apparizione, in piazza o in tv.

Un giovane che ha saputo rimanere saldo, freddo e consapevole di fronte alle provocazioni pesanti della Le Pen in un testa a testa finale che avrebbe probabilmente bruciato molti altri candidati.

Macron ama Picasso e Aznavour, ha una moglie più vecchia di lui di 24 anni con la quale sta insieme da quando era un ragazzo, ha un modo di parlare calmo e pacato e ha un’idea fissa: riportare la Francia a essere il punto di riferimento in Europa e rilanciare la collaborazione tradizionale con la Germania per creare un’Unione europea nuova e più forte, più coraggiosa e presente nelle tremende sfide globali di inizio millennio.

E le prime reazioni all’elezione di Macron sono proprio giunte da Bruxelles e Berlino: “Sono contento che i francesi abbiano scelto un avvenire europeo”, ora “insieme per un’Europa più forte e più giusta”, ha twittato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. “La sua vittoria è una vittoria per un’Europa unita”, ha scritto su Twitter il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert.

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