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GB: cade governo unità nazionale Ulster, si va al voto

(Keystone-ATS) È andata in pezzi la coalizione di unità nazionale che sostiene il governo locale dell’Irlanda del Nord fin dagli storici accordi di pace del Venerdì Santo.

Non è stato trovato un accordo per nominare il successore del vice primo ministro Martin McGuinness, capo delegazione dei repubblicani del Sinn Fein, che aveva annunciato le sue dimissioni in polemica con la “first minister” Arlene Foster, esponente unionista del DUP, travolta da sospetti di malversazione.

Il ministro per l’Irlanda del Nord, James Brokenshire, in una conferenza stampa ha preso atto dello stato di ingovernabilità e ha così annunciato che si terranno le nuove elezioni il 2 marzo.

Ore di trattative non sono servite per convincere il Sinn Fein a nominare un suo rappresentante nell’esecutivo nord-irlandese, come prevedono gli accordi che hanno posto fine al lungo e sanguinoso conflitto dell’Ulster. Nemmeno l’intervento della premier Theresa May, che ha cercato una mediazione tra i leader dei due schieramenti di maggioranza, ha sortito qualche effetto.

Il primo ministro ha fatto anche un appello ricordando il ruolo fondamentale del governo emerso dalla devolution per quanto riguarda la Brexit. Niente da fare, sono così ricominciate le reciproche accuse fra repubblicani e unionisti, che già si sentono in campagna elettorale. McGuinness aveva ‘scaricato’ Foster ritenendo la sua posizione ormai in conflitto d’interessi rispetto alle indagini per malversazione che la coinvolgono.

È sospettata d’aver avuto un ruolo nel suo precedente incarico di ministro delle Finanze dell’Ulster nell’ideazione di un meccanismo che pare abbia permesso di distribuire finanziamenti pubblici gonfiati a diverse aziende locali nell’ambito del Renewable Heat Incentive, un programma di sostegno alla conversione delle industrie verso l’uso di fonti energetiche rinnovabili.

Il Sinn Fein è andato però oltre in una conferenza stampa tenuta oggi, affermando di non essere disposto in futuro a formare un nuovo governo con gli unionisti se questi non cambieranno in modo radicale, risolvendo scandali e problemi al loro interno.

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