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GR: “Palliative GR”contro il suicidio assistito in casa anziani

Secondo Christian Ruch di Palliative GR: "La vita non dovrebbe essere prolungata artificialmente, ma nemmeno accorciata artificialmente". (foto d'archivio) KEYSTONE/AP/THOMAS KIENZLE sda-ats

(Keystone-ATS) I residenti delle case per anziani e di cura nei Grigioni avranno il diritto al suicidio assistito con l’aiuto di organizzazioni esterne. Ma “Palliative GR”, l’associazione si occupa del sostegno ai malati terminali, non è d’accordo con l’idea del Gran Consiglio.

Lo scorso giugno, il Parlamento retico ha approvato all’unanimità una mozione del deputato Pascal Pajic (PS, Coira), attraverso la quale si chiede che il diritto al suicidio assistito nelle case per anziani e di cura sia sancito dalla legge. Pajic critica il fatto che la decisione spetti ora ai direttori dei singoli istituti, se tollerare o meno i suicidi assistiti. Il gran consigliere socialista trova inaccettabile questa dipendenza dalle “opinioni etiche arbitrarie” dei questi dirigenti.

Nel suicidio assistito, la persona malata è abilitata a porre fine attivamente alla sua vita. Di norma, gli viene fornita una sostanza letale che egli somministra o ingerisce. È obbligatorio che il malato terminale compia lui stesso questo ultimo atto.

“Palliative GR” non condivide questa opinione, hanno spiegato oggi i suoi rappresentanti davanti ai media a Coira. Chiedono di lasciare la libertà di decisione alle singole istituzioni. L’associazione è un ente riconosciuto dal Cantone dei Grigioni e gode di un mandato di prestazioni. Coordina le cure palliative, la consulenza, il sostegno e la cura dei malati terminali.

Una concezione diversa del morire

Palliative GR porta avanti un concetto base diverso da quanto proposto nel Parlamento retico, ha detto il membro del comitato Christian Ruch: “La vita non dovrebbe essere prolungata artificialmente, ma nemmeno accorciata artificialmente”. Le persone devono avere la possibilità di porre fine alla loro vita con dignità.

Inoltre, il desiderio di morire può essere solo temporaneo. Spesso si tratta della paura del dolore e non del desiderio di porre fine alla propria vita. Le cure palliative possono offrire molto da questo punto di vista.

Palliative GR accetta che ogni persona abbia il diritto al proprio sistema di valori quando si tratta della fine della propria vita. Tuttavia, l’autonomia non avviene nella solitudine, ha sottolineato Ruch. I parenti spesso soffrono molto, quando un loro congiunto decide di terminare la sua vita attraverso il suicidio assistito.

Sulla base di queste considerazioni e di questi valori, Palliative GR vuole lasciare alle singole case anziani e di cura la decisione di permettere il suicidio assistito con l’ausilio di organizzazioni esterne. Si chiede che queste istituzioni affrontino in modo approfondito tutte le questioni etiche del caso. Inoltre, le case anziani e di cura dovrebbero comunicare chiaramente le loro posizioni verso esterno, in modo che i potenziali residenti conoscano le varie opzioni.

Si spera in una legge “morbida”

Palliative GR ora vuole aspettare e vedere come si svilupperà il processo politico, ha dichiarato la direttrice Monika Lorenz-Meuli. Il Gran Consiglio ha incaricato il Governo di redigere un articolo di legge che conceda il diritto al suicidio assistito nei centri sovvenzionati. Se la questione di fondo venga chiarita all’interno del dibattito parlamentare è tuttavia ancora da vedere.

“Non credo che questa vicenda venga consumata così calda come è stata cucinata”, ha commentato Lorenz-Meuli. Forse il Governo presenterà una legge più morbida.

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