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GR: dopo governo, anche parlamento vuole Olimpiadi invernali

Il granconsigliere grigionese Jon Domenic Parolini (PBD), responsabile del dossier sulle Olimpiadi invernali 2026. KEYSTONE/GIAN EHRENZELLER sda-ats

(Keystone-ATS) Riunitosi oggi, il parlamento grigionese ha appoggiato il Consiglio di Stato, sostenendo a sua volta una candidatura del cantone per i Giochi olimpici invernali del 2026. Solo il Partito socialista ha espresso riserve sul tema.

Il Gran Consiglio, formato da 120 membri, ha ritenuto che l’organizzazione della manifestazione stimolerebbe lo sviluppo economico, tecnologico e sociale del cantone.

La domanda di rigetto presentata dal PS è stata respinta dopo circa quattro ore di dibattito per 98 voti contro 17. I socialisti non respingono comunque del tutto l’idea di accogliere le Olimpiadi: hanno però richiesto maggiore trasparenza e informazioni supplementari, per esempio a proposito dell’impegno preso con la città di Zurigo come partner esterno.

Il responsabile del dossier, il granconsigliere Jon Domenic Parolini (PBD), ha affermato che non vi è una reale alternativa o un piano B ai Giochi olimpici per generare impulsi economici di cui tutto il cantone, soprattutto la periferia, ha bisogno.

Domani, il parlamento si esprimerà su un credito di 25 milioni di franchi destinato alla candidatura. La votazione popolare per l’approvazione di questo tesoretto si terrà il 12 febbraio del prossimo anno.

Non è la prima volta che i cittadini grigionesi sono chiamati alle urne su questo argomento. Nel marzo 2013, gli elettori avevano bocciato l’organizzazione dei Giochi olimpici con quasi il 53% dei voti, mentre nel marzo 1980 era stata respinta addirittura col 77%.

I Grigioni non sono gli unici ad aver espresso interesse nelle Olimpiadi 2026. La concorrenza interna proviene infatti da un progetto congiunto presentato da Vaud e Vallese.

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