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Il paziente-turista da conquistare

Chi può permetterselo, sovente sceglie di farsi operare in Svizzera Keystone

Gli ospedali e le cliniche svizzere guardano oltre i confini della Confederazione, specialmente a quei paesi dove vi sono persone estremamente facoltose disposte a pagare per essere curate beneficiando degli standard di qualità elvetici.

Il loro numero è in crescita, ma potrebbe aumentare ancora di molto. Anche se non esistono dati precisi su scala nazionale, «secondo le stime circa 30’000 pazienti stranieri si recano ogni anno in Svizzera per sottoporsi a cure mediche, senza considerare in questa cifra quanti provengono dalle zone di confine», afferma Gregor Frei, responsabile di Swiss Health.

Questa piattaforma è stata creata nel 2008 dall’OSEC (Ufficio svizzero di espansione commerciale) proprio per promuovere all’estero i fornitori di servizi svizzeri nel campo della salute.

Anche per quanto concerne l’indotto economico non vi sono cifre dettagliate, ma è comunque possibile effettuare un calcolo approssimativo, spiega Frei: «Il trattamento medico può costare anche 20’000 franchi al giorno. Questo importo va poi moltiplicato per 5-10 volte, tenendo conto dei pernottamenti in hotel di lusso per gli accompagnatori, degli acquisti e di altre generose spese».

Marketing e passaparola

Alla luce di questi indicatori, ben si capisce perché le strutture svizzere cercano di accaparrarsi il maggior numero possibile di questi pazienti. Dove si trovano? «I paesi su cui ci concentriamo attualmente sono soprattutto gli Stati del Golfo Persico e la Russia; prossimamente includeremo pure l’estremo Oriente, segnatamente la Cina», sottolinea Frei.

Per attirarli Swiss Health svolge azioni mirate a favore dei propri affiliati partecipando a fiere mediche – ad esempio in Arabia Saudita, Russia e Oman – e collaborando con le ambasciate svizzere, con le camere di commercio, con i ministeri della sanità esteri e con gli operatori specializzati nel settore della salute.

Anche il Gruppo Ospedaliero Ars Medica, attivo in Ticino con due cliniche nel Luganese, supera i confini nazionali: «La quota di pazienti provenienti dall’estero è superiore al 5% di tutti i nostri clienti, una percentuale in costante aumento rispetto agli anni precedenti. I pazienti stranieri provengono principalmente dal Nord Italia, ma da alcuni anni stanno crescendo anche quelli che giungono dalla Russia», evidenzia il direttore dei servizi Jérôme Puginier.

In merito alle strategie per aumentare la visibilità, che il Gruppo Ospedaliero Ars Medica sviluppa in modo autonomo, Puginier osserva: «Oltre alla partecipazione a convegni e alla collaborazione con medici stranieri che ci affidano i loro pazienti, la miglior promozione per le nostre cliniche è sicuramente quella di garantire un servizio d’eccellenza. Un paziente contento instaura infatti un passaparola virtuoso tra i suoi famigliari ed i suoi conoscenti, ciò che costituisce la pubblicità più efficace».

La qualità paga (e si paga)

I ricchi pazienti stranieri, evidenzia il responsabile di Swiss Health, vengono in Svizzera per prestazioni molto diverse: «Questa clientela è alla ricerca degli standard migliori in tutti i settori della medicina, non in una disciplina in particolare».

Una considerazione condivisa da Jérôme Puginier: «È difficile stilare una classifica, in quanto le patologie che trattiamo per la nostra clientela estera sono assai eterogenee. Si va dalla chirurgia ortopedica alla ginecologia, dall’ostetricia e neonatologia alla chirurgia, dalla medicina interna all’oncologia. Senza dimenticare la medicina della riproduzione e la chirurgia estetica».

In generale, sottolinea Puginier, «esistono due tipi di turismo medico: quello basato sulla ricerca del prezzo più conveniente e quello basato sulla ricerca della maggior qualità. Dato che la Svizzera è già riconosciuta internazionalmente per avere uno dei sistemi sanitari migliori al mondo – eccellente qualità delle cure, infrastrutture all’avanguardia, assenza quasi totale di liste d’attesa – dobbiamo quindi rafforzare tale posizione di destinazione sanitaria di alto livello».

In quest’ottica, aggiunge, «abbiamo creato un centro di medicina preventiva destinato proprio alla clientela estera. La visita medica approfondita sull’arco di una giornata è corredata con analisi biologiche e genetiche, diagnostica radiologica, esami funzionali, consulenza fisioterapica, consulenza dietetica e la consegna di un rapporto finale con delle raccomandazioni personalizzate». Il prezzo del pacchetto base – presentato anche in russo sul sito della clinica – ammonta a circa 3’000 franchi.

Non solo privato

Considerato l’aumento costante dei costi della salute, gli importanti introiti derivanti dai pazienti abbienti fanno gola anche agli ospedali pubblici (quelli di Zurigo, Berna, Basilea e Ginevra sono membri di Swiss Health). Ma queste strutture sono sufficientemente attrezzate per accoglierli?

A questo proposito Conrad Engler, dell’Associazione svizzera degli ospedali, relativizza: «Le prestazioni di punta fornite in Svizzera – segnatamente nei centri universitari – sono l’argomento decisivo per attirare i pazienti. Il marketing sanitario e gli aspetti “collaterali” non influiscono in misura decisiva. Ciò che conta davvero è la reputazione di qualità: ad esempio è la fama mondiale dell’oncologo Franco Cavalli a condurre in Ticino pazienti da tutto il mondo», conclude.

Conrad Engler (Associazione svizzera degli ospedali) sottolinea che, parallelamente allo sforzo svizzero per attirare pazienti stranieri, c’è chi cerca di attrarre pazienti dalla Confederazione puntando sul prezzo.

A titolo di esempio, alcune cliniche dell’Europa orientale – in Ungheria, Bulgaria, Romania – propongono viaggi per effettuare complesse operazioni dentarie a prezzi inferiori a quelli della Confederazione.

Altri paesi, come Turchia e Thailandia, propongono operazioni di chirurgia estetica a tariffe concorrenziali, abbinandole a soggiorni di vacanza.

Secondo uno studio del centro di analisi BAK Basel Economics del 2007, il settore ospedaliero in Svizzera garantisce 177’100impieghi diretti, equivalenti al 4% della popolazione attiva.

Tale cifra corrisponde a circa 12 miliardi di franchi di salari versati ogni anno.

Il settore ospedaliero genera annualmente una domanda di beni e servizi pari a 6,8 miliardi di franchi – corrispondente a sua volta a un valore aggiunto di 3,8 miliardi di franchi – e assicura l’attività professionale di ulteriori 32’000 persone.

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