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Immigrazione di massa: forse soluzione in vista con l’Ue

Svizzera e Ue verso uan soluzione su immigrazione di massa? KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Si continua a discutere a Bruxelles sull’applicazione dell’immigrazione di massa e stando a un diplomatico europeo si starebbe profilando una “buona soluzione”. L’obiettivo non è ancora stato raggiunto, ma sembra a portata di mano.

“Ciò che noi vediamo, ha affermato, sembra indicare che la quadratura del cerchio è possibile”.

Diplomatici svizzeri, sebbene sul tema non siano stati avviati negoziati ufficiali, hanno spiegato stamane ai loro colleghi europei le proposte avanzate dalla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati per porre un freno all’immigrazione in Svizzera.

Il modello proposto prevede che i datori di lavoro, in caso di forti tensioni occupazionali in determinati segmenti economici, siano tenuti a convocare per un colloquio i disoccupati residenti in Svizzera, se il loro profilo corrisponde all’impiego offerto: in caso di non assunzione dovrebbero inoltre fornire una giustificazione.

Stando alla commissione questa soluzione sarebbe compatibile con il principio della libera circolazione delle persone. Su questo punto il diplomatico, che non ha voluto essere citato, ha rinunciato a esprimere commenti, sottolineando tuttavia che ogni libertà ha dei limiti: in questo caso la linea rossa da non superare è la discriminazione dei lavoratori europei.

L’idea che i cittadini UE possano essere penalizzati sul mercato del lavoro elvetico a Bruxelles non piace per nulla, ma un certo margine di manovra esiste: “quanto più grigia sarà la soluzione elvetica, tanto più grigia sarà la risposta dell’UE”.

A Bruxelles si guarda ora alla data del 16 dicembre, quando a Berna si terranno le votazioni finali sulla legge di attuazione dell’iniziativa: la buona volontà e l’atteggiamento prammatico delle due parti, secondo il diplomatico, dovrebbero bastare perché si possa giungere a una soluzione.

A Bruxelles, oltre ai pragmatici, vi sono però anche i dogmatici, che non vogliono applicazioni differenziate della libera circolazione e che non vogliono fare concessioni alla Svizzera per non creare precedenti in vista dei negoziati sulla Brexit.

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