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Interlaken capitale delle usanze popolari

La prima festa di Unspunnen si tenne il 17 agosto 1805. unterseen.ch

Dal 1° al 3 settembre Interlaken vivrà al ritmo dei lottatori, dei lanciatori di pietre, degli «yodler» e dei gruppi folcloristici. Con un anno di ritardo, la festa di Unspunnen celebra il suo bicentenario.

Durante tre giorni questa manifestazione nell’Oberland bernese – che vuole essere «uno specchio dell’anima svizzera» – offrirà una moltitudine di intrattenimenti.

Da ormai 200 anni, la festa di Unspunnen è il raduno per eccellenza degli amanti del folclore, degli usi e costumi che caratterizzano il mondo alpigiano svizzero.

Malgrado sia nata due secoli fa, questa festa è però solo alla nona edizione. Infatti, dopo le edizioni del 1805 e del 1808, non fu più organizzata per quasi 100 anni.

Dopo un nuovo tentativo nel 1905, bisognerà aspettare la fine della Seconda guerra mondiale per assistere a una vera e propria risurrezione di questa festa.

«Oggi o mai più»

Previsto a inizio settembre del 2005, il 200esimo anniversario della Festa di Unspunnen era stato annullato a causa delle intemperie che avevano duramente colpito la regione di Interlaken. Il bicentenario cade quindi con un anno di ritardo.

Gli organizzatori sperano che questa sia la volta buona. «Oggi o mai più» è il loro motto, come spiega Ueli Bettler, presidente del comitato organizzativo.

«Per tre giorni, Interlaken sarà la capitale in festa dei costumi svizzeri», promette Bettler. Sarà così perpetuata, «una lunga tradizione che negli ultimi 200 anni ha permesso di preservare gli usi popolari, di dar loro un nuovo slancio e di trasmetterli alla posterità».

Secondo il presidente del comitato, il successo di questa festa si spiega «con il grande interesse che la cultura popolare e il patrimonio suscitano oggi in

Le origini aristocratiche

Nel 1805, la prima festa di Unspunnen fu ideata da quattro aristocratici bernesi. Uno di loro, il borgomastro bernese von Mülinen, così scriveva nel 1805:

«Celebreremo una festa, il cui obiettivo è di ravvivare tutte le preziose usanze dei nostri avi. Nuove amicizie devono nascere tra i popoli di alpigiani dell’Elvezia e più particolarmente tra gli abitanti delle città e delle campagne. Questa mutua benevolenza, questa nobile unità in seno alla quale la nostra patria attinge da secoli la sua forza, la sua reputazione e la sua felicità, deve poter germogliare e fiorire».

Obiettivi politici

La realtà è però più prosaica: gli aristocratici bernesi avevano organizzato questa prima festa di Unspunnen per meglio integrare nelle frontiere cantonali gli abitanti dell’Oberland, che avevano manifestato velleità autonomistiche. La popolazione delle campagne era in effetti in rivolta, poiché dopo la fine del dominio napoleonico e della Repubblica Elvetica, nel 1803, 125 dei 195 deputati nel Gran Consiglio erano cittadini di Berna e solo alcuni grandi proprietari terrieri potevano partecipare alle elezioni.

Gli organizzatori della festa avevano abilmente dissimulato i loro obiettivi politici, sostenendo che la manifestazione aveva quale unico scopo di «ridare vigore e perpetuare le vecchie usanze dei nostri avi».

Questo obiettivo fu raggiunto: i canti popolari e il corno delle Alpi, praticamente caduti nell’oblio, tornarono di moda. I giornali dedicarono ampio spazio alla festa, che contribuì a dare slancio al turismo nell’Oberland bernese, all’epoca ancora allo stato embrionale.

«Pane e giochi» non bastano

Gli obiettivi politici, per contro, non vennero concretizzati. Anche se una nuova edizione della festa di Unspunnen fu organizzata nel 1808, gli aristocratici bernesi non riuscirono a calmare i tenaci abitanti dell’Oberland. La situazione politica rimase instabile. Nel 1814, i «patrioti» della regione furono messi a tacere «manu militari». La voglia di festeggiare apparteneva ormai al passato.

La terza festa di Unspunnen poté essere organizzata solo nel 1905. Il fossato tra città e campagna si era ormai più o meno riassorbito. Il mito alpino era diventato il mito fondatore del nuovo Stato federale, un mito che conobbe il suo apogeo durante gli anni Trenta e Quaranta del XX secolo grazie all’idea di «difesa spirituale del paese».

L’appuntamento fu poi riproposto nel 1946. Da allora, la festa di Unspunnen è organizzata ogni 10 anni circa.

swissinfo, Jean-Michel Berthoud
(traduzione di Daniele Mariani)

L’edizione 2006 della festa di Unspunnen si terrà a Interlaken dal 1° al 3 settembre
4’000 i partecipanti attivi
50’000 spettatori attesi
1’500 volontari
2 milioni di franchi di budget

La pietra di Unspunnen, vero e proprio simbolo del «lancio della pietra», sorta di sport nazionale degli alpigiani svizzeri, ha conosciuto una storia movimentata.

Nel 1805, la pietra, del peso di 184 libbre (oltre 80 chili), fu fornita da un gruppo di appenzellesi. Questo primo masso sparì dopo la festa e non fu più ritrovato. Per la seconda edizione fu preparata una seconda pietra, un po’ meno pesante (167 libbre).

Il lancio della pietra di Unspunnen è diventata una competizione ufficiale dei campionati di lotta bernesi e federali nel 1947.

Nel 1984, il gruppo separatista giurassiano Bélier rubò la pietra, esposta al Museo turistico di Interlaken. Gli autonomisti spiegarono di volerla tenere «in ostaggio» fino alla separazione totale del Giura dal canton Berna. Fu quindi realizzata una copia.

Nell’agosto del 2001, la pietra rubata nel 1984 fu riconsegnata a Saignelégier, nel Giura, a Shawne Fielding Borer, la mediatica moglie dell’ex ambasciatore svizzero a Berlino.

Lo scorso anno, alcune settimane prima della festa di Unspunnen, poi annullata, i Béliers rubarano ancora una volta la pietra, esposta in un grande albergo di Interlaken. Per questa edizione, quindi, la pietra utilizzata dai lanciatori sarà una copia.

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