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Islam, gruppo di musulmani discute di una carta diritti e doveri

Tasamouh punta alla prevenzione e alla mediazione. sda-ats

(Keystone-ATS) Un progetto di carta dei diritti e dei doveri dei musulmani in Svizzera: è il risultato più tangibile di una giornata di riflessione organizzata oggi a Bienne dal deputato al Gran consiglio bernese Mohamed Hamdaoui (PS) e dall’associazione Tasamouh.

Tasamouh è attiva nella prevenzione contro la radicalizzazione.

“Siamo stanchi di essere presi fra due fuochi”, ha affermato Hamdaoui, facendo riferimento ai politici di destra, da una parte, e ad alcune organizzazioni islamiche dall’altra. “Siamo dei cittadini, dimentichiamo la nostra religione: siamo qui per partecipare alla vita sociale”, gli ha fatto eco Naïma Serroukh, esponente del comitato organizzativo.

I partecipanti all’incontro – circa 60 – hanno inscenato una sorta di Landsgemeinde per discutere i 12 articoli di un progetto di carta dei musulmani. È stato istituito anche un gruppo di lavoro che porterà a termine il documento, che parla di parità di trattamento per tutte le religioni, del diritto di poter esprimere le proprie convinzioni e praticare il proprio culto in privato e in pubblico in conformità alla costituzione, dell’uguaglianza fra donna e uomo, dell’importanza di una formazione per gli imam nonché della preminenza del diritto sulla religione.

Sono state anche organizzate tre tavole rotonde: la prima portava il titolo “essere musulmani in Svizzera nel mondo del lavoro, della scuola e dello studio”. La seconda riguardava la compatibilità dell’Islam con la democrazia elvetica, mentre l’ultima era incentrata su femminismo.

Alla manifestazione erano presenti anche due esponenti UDC invitati dai promotori, il consigliere nazionale bernese Manfred Bühler e il granconsigliere neocastellano Niels Rosselet-Christ.

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