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La cenere fa chiudere anche lo spazio aereo svizzero

Una nube di cenere che nasce sotto il manto bianco dell'Eyjafjallajökull AFP

I cieli d'Europa continuano ad essere nel caos per la nube di cenere lanciata nell'aria da un vulcano islandese. Diversi scali aerei sono stati chiusi. Toccato anche il traffico aereo svizzero. La nube si sta spostando verso sudest e dovrebbe raggiungere la Confederazione nella notte.

La colonna di cenere di 11 chilometri uscita dal vulcano che si trova sotto il ghiacciaio Eyjafjalla, nell’Islanda meridionale, tiene in scacco l’aviazione europea.

Venerdì pomeriggio, l’Ufficio federale dell’aviazione civile ha comunicato che chiuderà lo spazio aereo svizzero da mezzanotte fino alle alle 9 di sabato mattina. La nuvola di cenere, infatti, dovrebbe passare sulla Svizzera nella notte.

Stando ad un portavoce dell’autorità per l’aviazione civile britannica, citato dall’agenzia Reuters, la cenere sta avendo effetti sul traffico aereo più gravi di quelli dell’attacco alle torri gemelle. «È una situazione senza precedenti, peggiore di quella creatasi dopo gli attacchi dell’11 settembre, quando venne bloccato il traffico transatlantico, ma i voli in Europa erano operativi».

Eurocontrol, l’organismo europeo per la sicurezza aerea, ritiene che i disagi per il traffico aereo durereranno per almeno altre 24 ore.

Via dalla Svezia, verso la Svizzera e la Russia

Tra ieri e oggi gli aeroporti svizzeri hanno cancellato numerosi voli per la Gran Bretagna e il Nord Europa. Per la portavoce dell’aeroporto di Zurigo, Sonja Zöchling, è inutile che chi vuole recarsi a nord dell’immaginaria linea tracciata tra Parigi e Francoforte vada all’aeroporto.

I viaggiatori i cui voli sono stati annullati possono farsi rimborsare il biglietto, ha indicato all’Agenzia telegrafica svizzera (ATS) l’ombudsman svizzero del viaggio Beat Denneberger.

Secondo gli esperti la nube si starebbe muovendo verso sudest: una conferma arriva dalla Svezia, dove lo spazio aereo è stato parzialmente riaperto.

La nube ha raggiunto la penisola di Kola, estremo nord russo, dove tuttavia l’aeroporto di Murmansk funziona regolarmente. La nube si starebbe avvicinando anche alla regione di Mosca.

Intanto, secondo il modello di calcolo di MeteoSvizzera, la nube di cenere generata dall’eruzione vulcanica questa notte potrebbe raggiungere la Svizzera, passando sopra la catena giurassiana verso mezzanotte. Il cumulo di cenere dovrebbe arrivare nella Confederazione dal Benelux seguendo il corso del Reno, ha indicato all’ATS il meteorologo Felix Schacher.

Uno scalo dopo l’altro

Le autorità tedesche hanno deciso in mattinata la chiusura degli scali di Francoforte e Amburgo. Nel frattempo è stato chiuso anche lo spazio aereo lituano. L’Austria farà lo stesso nel tardo pomeriggio. Vienna è un hub importante soprattutto per i collegamenti verso l’Europa centro orientale.

In Gran Bretagna il blocco è stato prorogato fino a domani, sabato 17 aprile. La Danimarca ha preso una decisione simile.

Si estende anche il blocco negli aeroporti polacchi: lo spazio aereo è chiuso in gran parte del paese e questo potrebbe far slittare i funerali del presidente Lech Kaczynski, morto sabato scorso in un incidente aereo insieme ad un centinaio di altre persone.

La Polonia teme che la nube di cenere impedisca alle numerose personalità che hanno annunciato di voler partecipare alle esequie di Kaczynski – tra queste ci sono il presidente statunitense Obama e quello russo Medvedev – di raggiungere Cracovia domenica.

Eurocontrol prevede che oggi nei cieli europei ci saranno 11’000 voli, meno della metà dei 28’000 effettuati in giorni normali. Ieri, l’organismo europeo per la sicurezza aerea ha registrato 20’334 voli.

Nel complesso, sono stati annullati il 50% dei voli fra gli Stati Uniti e l’Europa mentre le compagnie americane hanno fatto sapere ieri sera 15 aprile di aver cancellato il 64% dei collegamenti (216 voli). Venti i voli cancellati dal Giappone.

Treni sotto pressione

L’eruzione vulcanica islandese mette a dura prova anche le Ferrovie federali svizzere (FFS): a causa dei voli cancellati le FFS devono far fronte al forte afflusso di prenotazioni per Parigi, Londra e la Germania. L’impresa si sforza di rafforzare le capacità dei treni.

«Dove è possibile cerchiamo di mettere a disposizione mezzi supplementari per rispondere alla domanda dei clienti», ha indicato venerdì Jean-Philippe Schmidt, portavoce delle FFS.

ll gruppo ferroviario Eurostar, che gestisce i collegamenti da Parigi a Londra attraverso il tunnel sotto la Manica, ha lo stesso problema ed è sommerso da richieste di prenotazioni.

Giovedì il gruppo ha ricevuto 10’000 prenotazioni più del normale, «una cosa mai vista per un periodo in cui Eurostar trasporta in media tra i 26’000 e i 28’000 viaggiatori al giorno», ha spiegato un portavoce.

swissinfo.ch e agenzie

L’eruzione del vulcano sotto l’Eyjafjallajökull (“jökull” in islandese significa “ghiacciaio”) è iniziata il 21 marzo.

Oltre alla nube di cenere, ha causato inondazioni: i distretti di Fljotshlid e Landeyjar, che si trovano nei pressi del ghiacciaio, sono stati evacuati.

L’acqua ha sfondato le protezioni allestite nei pressi del ponte Markarfljot per impedirne il crollo. Il livello dell’acqua non ha superato la struttura, attestandosi a circa mezzo metro sotto il ponte.

L’acqua ha un colore rossastro, causato dal fango, e contiene blocchi di ghiaccio di media grandezza.

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