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Libia: Sarraj accusa Tripoli, “impedisce l’arrivo del governo”

(Keystone-ATS) Il premier designato libico Fayez Al Saraj ha annunciato che ormai tutto è pronto per un suo ingresso a Tripoli alla testa del nascente governo di unità nazionale.

Sarraj ha però accusato il premier insediato nella capitale senza il riconoscimento internazionale, Khalifa al-Ghwell, di sbarrargli la strada chiudendo lo spazio aereo.

La “finalizzazione dei preparativi di sicurezza” affinché il governo di unità nazionale libico “assuma le proprie funzioni dalla città di Tripoli” sono state annunciate da un comunicato del Consiglio presidenziale libico guidato da Sarraj. Nel testo il Consiglio annuncia che “ha cominciato a spostarsi verso la capitale per assumere le proprie funzioni”, in pratica confermando quanto anticipato dai media e detto da un deputato libico circa l’arrivo a Tripoli di quattro esponenti dell’organismo, nocciolo del nascente esecutivo.

Il consiglio presidenziale inoltre “accusa il governo di salvezza nazionale di Khalifa al-Ghwell”, l’esecutivo al potere a Tripoli, “di ostacolare il governo di accordo nazionale” (Gna) impedendogli di “esercitare le proprie funzioni”.

Anche qui non vengono fatte precisazioni ma la dichiarazione è stata resa dopo le due chiusure dell’aeroporto militare di Mitiga, a Tripoli, per qualche ora domenica e poi ancora dall’alba alle 10 di mattina di oggi con voli dirottati verso altre destinazioni. Secondo fonti aeroportuali, la chiusura è stata decisa per motivi di sicurezza a causa di scontri tra milizie.

Il sito Alwasat ha sostenuto che un aereo che trasportava Sarraj e componenti del consiglio è stato costretto a ritornare a Tunisi per la chiusura dello spazio aereo. Come riferiscono vari media, il suo portavoce ha confermato che Sarraj è nella capitale tunisina.

Nel posizionamento di milizie pro e contro il governo che sta nascendo sotto l’egida dell’Onu, 60 milizie di Misurata hanno ribadito il proprio sostegno a Sarraj e annunciato la creazione di una “camera di operazioni temporanea” per consentirgli di entrare a Tripoli.

Sul fronte opposto, un tweet della tv Libya Channel ha segnalato un terza dichiarazione anti-Gna fatta in dieci giorni da milizie contrarie al governo di accordo nazionale di Sarraj: questa volta è stata fatta da “un gruppo di comandanti di Tripoli” di cui, come nelle precedenti occasioni, è difficile stabilire con certezza il peso militare e la consistenza numerica dei miliziani che li seguono.

Un “ex miliziano di Misurata”, parlando a Libya Herald, ha sostenuto che gli scontri all’origine della causa ufficiosa della chiusura dell’aeroporto sono “un mostrare i muscoli” da parte delle milizie che in tal modo “marcano il proprio territorio e inviano sonori segnali” agli avversari.

Dal canto suo, il sito Libya Observer, di sponda tripolina, paventa una “guerra devastante”.

Intanto, sul fronte della legittimità formale del governo di Sarraj, il sito Alwasat segnala che per la quinta volta di fila nelle ultime settimane il parlamento di Tobruk non è riuscito a riunirsi per mancanza di quorum: è quell’assemblea, riconosciuta internazionalmente, che dovrebbe dare la fiducia all’esecutivo di Sarraj.

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