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Lo svizzero che ha inventato la capitale della California

L'entrata del forte costruito nel 1839 da John Sutter swissinfo.ch

John Sutter fondò Sacramento nel 1839. All'epoca la città si chiamava New Helvetia. Emblema della storia della California e della corsa all'oro, il forte costruito da questo emigrato svizzero è scampato anche ai tagli di bilancio decisi dal governatore Arnold Schwarzenegger.

Prima di chiamarsi Sacramento, l’attuale capitale della California portava il nome di New Helvetia. E prima di lasciare la Svizzera, il suo fondatore John Sutter si chiamava Johann Augustus Sutter.

Emigrato per sfuggire ai suoi creditori, Sutter fece fortuna a New Helvetia. Una fortuna che, per ironia della storia, perse a causa dell’oro che fu scoperto sulle sue terre.

“Se vi divertite a scavare in qualunque luogo di Sacramento, incapperete senz’altro in qualcosa che è appartenuto a John Sutter; quest’uomo controllava veramente tutta la regione”, afferma Bob Russo, storico del Fort Sutter, il baluardo costruito dall’emigrante per accogliere gli svizzeri e gli altri europei che faceva arrivare per lavorare nella sua città, nelle sue aziende e nelle sue fattorie.

Nato in Germania il 28 febbraio 1803, Sutter cresce a Rünenberg, nei pressi di Basilea, comune d’origine del padre. Capitano d’artiglieria nell’esercito svizzero, sposa Anna Dubeld, figlia di un ricco commerciante. Intraprende diverse attività commerciali, ma tutte si concludono con un fiasco.

“Sutter vive nell’ombra della suocera, che dirige le sue relazioni d’affari e la casa dove vive con la moglie. Parte per l’America pensando di poter iniziare una nuova vita e rimborsare così i debiti”, racconta Bob Russo.

Inizia la grande avventura

Nel 1834 arriva da solo a New York. È l’inizio di una grande avventura, che lo porta da Saint Louis alle Hawaii, passando da Santa Fe, dall’Oregon e dall’Alaska. “Lascia la Svizzera nel 1834, arriva in California nel 1839 e dieci anni dopo è conosciuto nel mondo intero”, osserva lo storico di Fort Sutter.

Nel 1839, Sutter sbarca con degli operai hawaiani sulle rive di un fiume che battezza American River, affluente del Sacramento. Diventa cittadino messicano, paese da cui dipende la California. Per ottenere una concessione fondiaria si arruola nell’esercito messicano, con il grado di capitano. Sutter si vede attribuire 23’000 ettari. Le tribù indiane della regione sono pacifiche e non temono l’arrivo di concorrenti europei, dato che la terra è molto fertile.

Sutter, che battezza la concessione con il nome di New Helvetia, vuole attirare manodopera dalla Svizzera e dal resto dell’Europa per le attività che intende creare: piantagioni di grano e cotone, alberi da frutto, allevamento, birreria, distilleria di whisky, trasporto fluviale, commercio di pellicce…

Un piccolo impero

Gli europei credono però che gli indiani della California sono ostili come i Sioux delle Grandi pianure. Per convincerli ad emigrare, Sutter deve quindi rassicurarli. Per questa ragione costruisce un forte coi suoi operai hawaiani e indiani. Più grande del famoso Fort Laramie, Fort Sutter assicura il successo alla colonia. In alcuni periodi ospita fino a 300 persone, che si proteggono da una minaccia inesistente.

“Il forte diventa un punto di incontro internazionale, dove Sutter offre protezione ed esercita l’autorità suprema”, spiega Bob Russo. Lo svizzero è una specie di piccolo imperatore: “È sindaco, giudice di pace, datore di lavoro, capitano dell’esercito, rappresentante del governo messicano e può quindi fare quello che vuole”.

Tutto precipita

Il 24 gennaio 1848, però, tutto precipita. Un operaio della sua falegnameria scopre per caso una pepita d’oro. La notizia si diffonde rapidamente e inizia quella che passerà alla storia come corsa all’oro. I dipendenti di Sutter abbandonano i loro lavori per diventare cercatori d’oro. Frotte di immigranti si riversano nella regione, occupano le fattorie di Sutter, distruggono le raccolte e mangiano il suo bestiame.

“Sutter non ha saputo adattarsi a un’economia stravolta dalla corsa all’oro”, spiega Bob Russo.

Diventato cittadino americano nel 1848, quando l’alta California entra a far parte degli Stati Uniti, Sutter decide di lasciare la “sua” città e cerca di ottenere degli indennizzi dal governo. Tutti i tentativi si rivelano però vani. Nel 1880 muore in un albergo di Washington.

Un nome onnipresente

Ancora oggi, Sutter è dappertutto a Sacramento e dintorni. Un ospedale, una scuola, una città e una contea portano il suo nome. Anche a San Francisco esiste una Sutter Street. “La sua influenza è onnipresente”, dichiara Paul Kiser, membro della Helvetia Verein, associazione di discendenti di immigranti svizzeri a Sacramento che ha finanziato la costruzione di una statua di Sutter. “Era svizzero e per noi rappresenta un legame importante al quale attaccarci”, aggiunge Paul Kiser.

Emblema della corsa all’oro, Fort Sutter fa parte della rete dei parchi storici e naturali dello Stato di California. La crisi ha però avuto ripercussioni pesanti sulla California, che entro la fine del 2009 avrà un deficit budgetario di 28 miliardi di dollari. Per far fronte alla situazione, il governatore Arnold Schwarzenegger ha deciso di cancellare le spese giudicate non essenziali. Regolarmente minacciato di chiusura, Fort Sutter è però riuscito a sfuggire alla mannaia dei tagli.

“Non penso che il forte sarà chiuso, poiché rappresenta il crocevia della corsa all’oro, il centro dell’universo nel nord della California, il luogo fondatore di Sacramento”, afferma Bob Russo. “Quello che Sutter ha trasmesso è diventato una grande aula, nella quale la gente viene per rivivere la storia della California e dove noi inculchiamo questa storia alla generazione successiva”, sottolinea lo storico del servizio dei parchi di Stato.

swissinfo, Marie-Christine Bonzom, Washington
(traduzione di Daniele Mariani)

Johann Augustus Sutter nasce il 15 febbraio 1803 a Kandern, in Germania, da genitori svizzeri.

Dopo la scuola a Neuchâtel e un apprendistato in una casa d’edizioni di Basilea, vive a Rünenberg, comune natale del padre, e a Liestal.

Arriva a New York il 14 luglio 1834. Emigra da solo, ma sua moglie e i suoi cinque bambini lo raggiungono a New Helvetia nel 1850.

Nel 1840 diventa cittadino messicano, poi nel 1848 statunitense.

Dopo aver perso tutti i suoi possedimenti a causa della corsa all’oro, si trasferisce con la moglie a Lilitz, in Pennsylvania.

Assieme a degli operai hawaiani, Sutter risale in battello il fiume Sacramento e sbarca in un affluente che battezza American River nell’agosto del 1839.

Durante l’estate del 1840 costruisce Fort Sutter.

Il governo messicano gli attribuisce una gigantesca concessione. Fonda New Helvetia, che suo figlio in seguito ribattezzerà Sacramento.

Centro agricolo e commerciale situato nella fertile valle centrale del nord della California, terminale del Pony Express, New Helvetia subisce una trasformazione radicale con la corsa all’oro.

New Helvetia è conquistata dagli americani nel 1846 e John Sutter diventa membro della convenzione costituzionale che getta le basi per la creazione dello Stato della California nel 1848.

Capitale della California dal 1850, Sacramento è la sede dell’assemblea dello Stato e del governatore Arnold Schwarzenegger.

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