Mercato immobiliare: ulteriore calo tensione, specie a Locarno
(Keystone-ATS) La tensione si è ulteriormente allentata sul mercato immobiliare svizzero, stando a uno studio del Politecnico federale di Zurigo (PFZ) e del servizio di confronti internet Comparis.ch.
Nessun distretto è stato classificato come critico e in alcune zone – per esempio Locarno – si può parlare addirittura di un cambiamento di tendenza nell’evoluzione dei prezzi.
A differenza del rapporto dell’anno passato, in nessun distretto sono stati identificati chiari segnali di una bolla immobiliare, si legge in un comunicato odierno. Per la quarta volta dall’inizio del 2013 – anno in cui è stato avviato questo tipo di ricerca – lo studio non classifica nessun distretto come “critico”. E per la prima volta nessuna zona è nemmeno stata ritenuta “da sorvegliare”: sono quindi assenti anche solo deboli avvisaglie di una bolla immobiliare.
Vi sono però 13 distretti che l’ateneo di Zurigo e Comparis.ch considerano “da monitorare”, situati soprattutto nella regione di Zurigo e di Lucerna. Nel dettaglio le zone interessate sono quelle di Bülach, Thun, Lucerna, Sursee, Aarau, Hinwil, Horgen, Pfäffikon, See-Gaster, Uster, Hochdorf, Lenzburg e Monthey.
Tre distretti sono stati declassati da questo gruppo: Dielsdorf, March e Locarno. Per questi si può ora parlare di cessato allarme, dato che è cambiato il trend dei prezzi.
“Nei distretti classificati come da monitorare sarebbe ideale rimandare ancora di qualche tempo l’acquisto di un immobile: c’è infatti da aspettarsi una leggera diminuzione dei prezzi”, sostiene Michael J. Kohlas, esperto del settore immobiliare di Comparis.ch, citato nella nota. “Nelle aree dove si è registrato un cambiamento di tendenza nel prezzo si può invece in linea di massima consigliare un acquisto”, aggiunge.
“Il mercato immobiliare svizzero è soggetto a due forze concorrenti”, spiega da parte sua Didier Sornette, professore presso il PFZ. “Da un lato la domanda nel mercato immobiliare viene incentivata grazie a tassi ipotecari bassi e popolazione in aumento, dall’altro viene smussata da fattori quali criteri sempre più severi per la concessione di ipoteche e aumento della disoccupazione”.
Secondo Sornette nonostante i tassi ipotecari estremamente bassi e l’instabilità geopolitica ed economica in Europa si può comunque presupporre che il mercato immobiliare elvetico rimanga in gran parte stabile. “Conviene comunque mantenere un occhio vigile sulle eventuali conseguenze della Brexit, dell’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa o di eventi simili perché potrebbero avere ripercussioni sul mercato”, mette in guardia l’esperto.
Ai fini dei calcoli sono stati presi in considerazione 1’570’000 annunci di vendita per case e appartamenti pubblicati su Comparis.ch tra il 2005 e la fine di giugno del 2016. I prezzi sono stati poi analizzati con un modello matematico, denominato LPPL, messo a punto dal professor Sornette.
In collaborazione con i membri della cattedra di rischio imprenditoriale del Politecnico di Zurigo, il professore Didier Sornette ha già utilizzato questo modello molte volte con successo, si legge nella nota. È in particolare riuscito a prevedere, senza alcun falso allarme, la bolla immobiliare scoppiata nel 2007 negli USA, lo scoppio della bolla petrolifera del 2008, nonché lo schianto dello Shanghai Composite Index nel 2007 e nel 2009. Sornette è anche direttore del Financial Crisis Observatory (Osservatorio delle crisi finanziarie) del Politecnico di Zurigo.